Bergamo. Riprenderà domani il processo a carico del 37enne alassino sorpreso dai carabinieri di Bergamo a bordo di un’auto con il bagagliaio colmo di armi da guerra destinate a chissà quale uso.
Saranno proprio queste armi (baionette, coltello seghettato con lama lunga 30 centimetri e cartucce da mitragliatrice) le protagoniste dell’udienza in cui sfileranno, fra l’altro, testimoni dell’accusa e della difesa. In particolare, si dovrà stabilire se si tratti di “modelli” funzionanti ed effettivamente utilizzabili oppure di pezzi “da collezione” che hanno perso ogni carattere di offensività.
I fatti risalgono all’ottobre del 2009. L’uomo era stato fermato a Bergamo per un normale controllo finendo per essere “trattenuto” dopo che i carabinieri avevano trovato la strana “marcanzia” nel suo bagagliaio, all’interno di un normale zaino e fasciata in carta di giornale. A cosa gli servisse e a chi fosse eventualmente destinata non è dato saperlo. Il 37enne ha solo raccontato di doverla consegnare ad un misterioso indirizzo bergamasco, ma di non conoscere nemmeno il nome di colui che avrebbe dovuto riceverla.
Domani, insieme al suo legale Alessandro Chirivì, dovrà cercare di fare chiarezza su questa fumosa vicenda. Rischia fino a 5 anni di carcere.
