Cronaca

Festa del Sacrificio e macellazioni fai-da-te: strana segnalazione ad Albenga

halal, sgozzamento

Albenga. La notizia non è stata né confermata né smentita del tutto. Quel che è certo è che, se accertato, si tratterebbe di un episodio quantomeno inquietante. Immaginate la scena: un uomo con tanto di coltello in mano che, sul terrazzo di casa propria e davanti ai suoi bambini, sgozza una pecora in nome della Festa islamica del Sacrificio.

Sarebbe questo l’episodio segnalato da un testimone che, mercoledì sera, passando per piazza Nenni, ad Albenga, avrebbe asssitito all’impressionante rituale casalingo. L’uomo avrebbe denunciato l’accaduto con una telefonata all’Enpa e alla polizia municipale ingauna che, però, parla genericamente di “episodi accaduti nella zona e che riguardano animali” senza tuttavia confermare la versione data dallo sfortunato spettatore.

All’Enpa confermano questa segnalazione da parte di un testimone che non ha voluto qualificarsi. “Non sono ancora noti gli esiti dei controlli ma, in ogni caso, sembra proprio che i timori da noi espressi su macellazioni ‘fai da te’ in occasione della Festa del Sacrificio si stiano purtroppo avverando”, dicono i volontari.

“L”Eid Al Adha’ è la ricorrenza islamica in cui si ricorda l’immolazione del figlio di Abramo, Ismaele, ordinata da un comando divino e bloccata in extremis dall’Angelo – spiegano gli animalisti – A farne le spese fu un montone così come da millenni tocca a ovini, caprini, bovini o camelidi, integri ed adulti. La macellazione deve essere rituale, per dissanguamento e non è previsto lo stordimento, in base ad una vergognosa deroga concessa in Italia dal 1998, che però prescrive che l’uccisione deve essere condotta da personale specializzato ed in strutture autorizzate ed in regola con le norme igienico-sanitarie italiane (206 in Italia, di cui 193 per il rito islamico, 4 per quello ebraico e 9 per entrambi)”.

“L’Unione delle Comunità islamiche in Italia ogni anno lancia appelli contro le macellazioni illegali, chiedendo ai fedeli di non fare uccisioni casalinghe ma, tra i molti musulmani che rispettano le leggi, c’è sempre qualcuno che le viola. Forse quello di Albenga è uno di questi casi”, dicono dall’Enpa.

“Inutile nasconderci dietro un dito – spiega il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – La macellazione rituale, causa negli animali sofferenze atroci. A dirlo non sono soltanto le associazioni animaliste ma anche una larga parte del mondo scientifico Una delle ultime conferme arriva dalla prestigiosa ‘New Scientist’ che ha pubblicato le conclusioni di uno studio del neozelandese Craig Johnson. Secondo quanto dimostrato dal ricercatore, l’encefalogramma
degli animali macellati senza stordimento ha mostrato chiari e inequivocabili segni di sofferenza. Segnali che, in alcuni casi, hanno continuato a sussistere nei due minuti successivi all?incisione della gola e all’inizio del dissanguamento”.

“Questo – prosegue Ferri – dimostra che non è vero quanto sostengono i difensori della macellazione rituale. Vale a dire che si tratta di una pratica indolore, poiché la recisione della gola provoca una perdita di coscienze nell’animale. Tra l’altro, ricordo che il dolore non è causato dal dissanguamento, ma proprio dal taglio della gola, i cui nervi continuano a inviare impulsi nervosi fino alla morte dell’animale. Del resto il consenso su questa pratica non è poi così granitico, se è vero che Paesi come la Malesia, a maggioranza musulmana, hanno aperto allo stordimento preventivo, e se su questa strada si è mossa anche la comunità musulmana della Nuova Zelanda”.

“Naturalmente – conclude Ferri – l’unico modo per non far soffrire una animale è quello di non ucciderlo, optando per la scelta vegetariana o vegana. Ma ciò non toglie che obbligarlo a essere cosciente nelle ultime fasi della sua vita sia una cosa intollerabile”.