Savona. Il ritratto del nuovo ministro dell’istruzione, l’ingegnere savonese Francesco Profumo, esce nitido dalle parole del professore Alessandro Schiesaro, il presidente della Spes che gestisce il Campus universitario di Legino: “E’ un emblema della internazionalizzazione della ricerca e dello studio scientifico, persona squisita, umana e cordiale che sa agire con decisione, pur ascoltando tutte le parti, con capacità di analisi ma anche giusta distanza dai compromessi comodi”.
Intensi i contatti fra Schiesaro e il neo ministro incaricato da Monti, soprattutto quando Profumo era rettore del Politecnico di Torino. “E’ sempre stato un grandissimo esperto, non a caso la sua figura l’ho sempre vista meglio a Roma che non a Savona o a Torno – sottolinea il presidente della Spes – Ha mostrato in tutta la sua carriera una competenza ampia ed importante, dagli studi alle pubblicazioni alla docenza che ha svolto in molte parti del globo. La sua cifra culturale è proprio la capacità di far interagire le aziende. Al Politecnico ha fatto entrare le società più all’avanguardia, dettando una strada che seguiamo anche qui a Savona, certamente nelle nostre dimensioni”.
“Non si contano i tanti accordi di programma, collaborazioni e partership che ha siglato con le università straniere. Si pensi soltanto che il Politecnico di Torino ha una vera e propria sede in Cina, oltre che in altre parti del mondo. Anche al Cnr, pur nel suo breve passaggio, aveva iniziato a fare bene. Siamo contenti della nuova carica, così elevata, e personalmente, avendolo sempre avuto come fonte di consiglio nel mondo accademico, sono certo che si darà molto da fare: siamo in buone mani”.
La madre del neo ministro dell’istruzione vive a Savona, nel centro, ed è il maggior legame che lo studioso mantiene con la città della Torretta. E’ invece a Torino che, avviando una brillante carriera universitaria, Profumo ha acuisito le competenze più approfondite, instaurando innumerevoli canali di collegamento con l’estero. “Le sue pubblicazioni scientifiche certo non sono libri che si possono leggere la sera prima di andare a letto… Ma al dià della complessità dei suoi studi, ha sempre conservato un chiaro senso della realtà e delle necessità pragmatiche: non a caso ha alle spalle anche l’esperienza di lavoro diretto, fattore non secondario nel mondo economico e dell’insegnamento” rimarca il professor Schiesaro, ricordando l’inizio della carriera dell’ingegnere elettrico nel reparto Ricerca e Sviluppo di Ansaldo a Genova. “Da ministro si pone sulla linea di continuità della riforma universitaria e – conclude Schiesaro – siamo certi che saprà intervenire, a prescindere dalla durata del suo mandato, sui nodi della scuola e dell’istruzione”.
L’ormai ministro Profumo aveva già delineato la propria “ricetta” in occasione di un’intervista a Famiglia Cristiana, pubblicata oggi sul proprio sito internet: “Ciò che auspico è che accanto alla necessità di rigore nel controllo dei conti pubblici si intraprendano altre strade, coraggiose e incisive, per cercare di innovare profondamente il sistema produttivo italiano, rilanciando la crescita. La ricerca e l’innovazione sono una condizione essenziale perché ciò avvenga”. “Bisogna allora esprimere una visione strategica ampia e di medio periodo, – ha aggiunto Profumo – con cui ridisegnare la relazione tra ricerca, formazione e sistema delle imprese”.
“Il numero del personale addetto alla ricerca, rispetto alla popolazione generale – ha sottolineato Profumo – è molto basso. In Italia ci sono 3,4 ricercatori ogni mille abitanti, il dato più basso in Europa (sono 4,9 in Olanda, 5,7 in Spagna, 5,8 in Gran Bretagna, 7,2 in Germania, 8 in Belgio, 8,2 in Francia, 12,2 in Svezia e 16,6 in Finlandia). E’ dunque evidente che la situazione vada affrontata a livello nazionale e generale con scelte eminentemente politiche”.