Vado Ligure. Il sindaco vadese Attilio Caviglia e il presidente provinciale Angelo Vaccarezza, insieme all’assessore comunale Guido Canavese e al consigliere Matteo Debenedetti, hanno incontrato lavoratori, Rsu e rappresentanze sindacali alla Bombardier di Vado Ligure. La scure che taglia i fondi per il trasporto pubblico ricadrà sui cinquanta locomotori della commessa Trenitalia, passati in un attimo a venti, con la prospettiva di cassa integrazione per un reparto produttivo dell’azienda.
“E’ stato un incontro proficuo per assicurare l’interesse e la sensibilità delle istituzioni – riferisce Alberto Lazzari della Fiom Cgil – Perché la partita si gioca, a livello decisionale, tra i Ministeri. Il quadro è pesante e lo stato di agitazione giustificato, non solo per noi, ma per tutte le aziende del settore. Se i fondi per il trasporto locale passano da 2 miliardi a 400 milioni, come ha confermato ieri l’assessore regionale Vesco, è facile capire come sia inconcepibile produrre e dare un servizio ai cittadini”.
“Si deve procedere in fretta: altrimenti perderemo uno dei pochi punti di eccellenza industriale quale Bombardier Transportation di Vado. In momenti di crisi bisogna fare scelte, ma non chiudere tutti i rubinetti indistintamente. Le stesse autorità istituzionali oggi si sono dette d’accordo: i tagli orizzontali sono una cura che ammazza il malato” afferma Lazzari.
C’è timore per una parte dei 540 lavoratori del sito vadese, che potrebbero vedere le prime difficoltà già a gennaio. Ma le conseguenze sarebbero anche per l’indotto. Se il governo non farà marcia indietro sui definanziamenti del trasporto su rotaia e pubblico, si prevedono ulteriori mobilitazioni, mentre i sindacati fanno sapere di essere decisi anche ad organizzare un corteo direttamente a Roma.