Savona. Con il 60% dell’intero import-export di merci affidato al trasporto via mare, il lavoro portuale è un settore strategico per l’economia nazionale. Gli scali liguri – Genova, Savona e La Spezia – costituiscono il maggiore sistema portuale nel Mediterraneo e rappresentano il principale sbocco al mare per i mercati e le industrie del Nord Italia, movimentando un’ampia quota del traffico portuale nazionale complessivo (dal 15% delle rinfuse al 30% dei contenitori).
La complessità organizzativa connaturata al lavoro portuale, caratterizzato da fattori paradigmatici quali la forte interazione uomo-macchina, il rischio di caduta dall’alto e di caduta materiali, l’inidoneità delle strutture delle navi, si traduce nell’esposizione dei lavoratori al rischio di una articolata varietà di infortuni, che rende necessaria un’accurata politica di prevenzione attraverso campagne formative mirate e specialistiche.
La grande complessità della filiera di trasporto marittimo e dell’interfaccia porto-mare, è tale da aver richiesto una specifica normativa di salute e sicurezza; inoltre, ad aumentare ulteriormente la difficoltà, si aggiunge la presenza di un numero di Enti con responsabilità in materia di sicurezza maggiore rispetto agli altri settori lavorativi: Autorità Marittima, Capitanerie di porto, Autorità Portuali, Ufficio di Sanità Marittima, Comitato Portuale di Igiene e Sicurezza sul Lavoro.
L’intervento di salute e sicurezza del lavoro in porto è poi legato alle peculiari regole gestionali del territorio, all’esistenza di organi specifici, alla permanenza di logiche di deroga, all’intreccio con norme internazionali. L’approccio ai problemi di sicurezza e salute deve essere pertanto di tipo “sistemico”, attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità portuale: nei tre porti liguri sono già attive forme di collaborazione delle Asl con i soggetti pubblici (Autorità Portuali e Marittime) e con le parti sociali coinvolte.
A Savona, in particolare, sono state messe a punto importanti iniziative di collaborazione fra Inail e Autorità Portuale di Savona, a cominciare dall’accordo per la sicurezza sul lavoro siglato nel luglio 2011, che prevede una collaborazione triennale mirata alla progettazione e alla realizzazione di iniziative nel campo della sicurezza, della salute e della prevenzione di infortuni e delle malattie professionali in ambito portuale. Il primo passo concreto è stata l’organizzazione, in sinergia con la Facoltà di Ingegneria di Genova, di un corso di formazione gratuito della durata di 64 ore per formare esperti della sicurezza nelle attività portuali, aperto a 20 laureati e laureandi che si svilupperà nel corso delle prossime settimane.
Attraverso iniziative ad alto valore aggiunto come questa, l’Inail intende allacciare sinergie con gli altri attori istituzionali per la sicurezza e rafforzare la collaborazione con il mondo delle imprese, offrendo servizi di consulenza e formazione agli operatori dei diversi settori. Grazie all’attenzione e alla competenza delle istituzioni, alla sensibilità degli operatori e alle campagne di prevenzione messe in atto nel corso degli anni, il porto di Savona fa registrare risultati confortanti, con un’incidenza infortunistica inferiore rispetto alle medie nazionali.
Gli infortuni nel porto di Savona-Vado, negli ultimi tre anni sono stati di poco superiori ai 150 in totale (158), di cui 47 nel 2010, ben sotto al numero registrato nel 2008 pari a 72. Sedici quelli a bordo nave, mentre 31 in aree operative a terra. Si evidenzia così, nel triennio trascorso, una più alta frequenza degli incidenti a terra rispetto a quelli a bordo; inoltre, la maggior parte degli infortuni risulta correlata all’utilizzo di mezzi meccanici durante il lavoro. Nel corso del triennio si registra l’assenza di infortuni di particolare gravità: l’aumento del numero totale delle giornate lavorative perse tra il 2009 e il 2010 è dovuto principalmente a ricadute o a lunghi periodi di riabilitazione a seguito, ad esempio, di infortuni agli arti.
“Abbiamo lavorato molto negli ultimi anni sul tema della sicurezza del lavoro in porto e della prevenzione – ha detto il presidente dell’Autorità portuale di Savona Rino Canavese nel corso del convegno organizzato da Inail questa mattina al Bic di Savona sulla “Tutela della salute e sicurezza nella attività portuali – Abbiamo investito risorse sulla formazione degli operatori proprio perché crediamo che solo così facendo si possano ridurre di molto tutti i possibili incidenti in attività come quelle portuali che presentano difficoltà e rischi”.
Canavese ha anche sottolineato alla platea di avere un sogno realizzabile con l’impegno di tutti. “Ottenere la certificazione RINA per il lavoro della Compagnia portuale così come ha fatto un nostro terminalista di Vado che oggi può aggiungere questa importante certificazione alle sue attività portuali. Si estenderebbe questo concetto di sicurezza a tutto il ciclo del lavoro portuale”.
L’assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco, ha dichiarato: “Stiamo indirizzando la prossima indagine intorno alle questioni del lavoro edile. Riconosciamo il fatto che sia un settore a forte incidenza. Ma dobbiamo mantenere anche una forte attenzione intorno al lavoro portuale. Dobbiamo diffondere la cultura della sicurezza partendo soprattutto dalle giovani generazioni”.