Economia

Oltre 500 persone all’assemblea pubblica sulla piattaforma, ma nessuno ha cambiato idea

Vado Ligure. E’ stata una lunga serata ma, volendo citare il gergo pugilistico, si è conclusa con un “No contest”. Al termine dell’incontro, infatti, nessuno dei circa 500 partecipanti all’assemblea pubblica, voluta dalla minoranza consiliare di Vado Ligure, è uscito con un’idea differente rispetto a quando è entrato.

La bocciofila coperta di Vado Ligure ha visto il pienone, oltre le aspettative, per un incontro al quale hanno partecipato tutte le parti in causa, gli enti e le associazioni del territorio, fatta eccezione per la Regione Liguria.

Ad aprire la serata è stato il presidente dell’autorità Portuale, Rino Canavese, che ha spiegato l’unicità del progetto e l’iter che ha portato alla definizione dell’opera.

E’ stato poi il turno di Carlo Merli, amministratore delegato di APM Moeller, società controllata dalla danese Maersk che costruirà e avrà in concessione per 50 anni la piattaforma di Vado.

L’ingegnere Merli ha esordito affermando che “forse questo incontro andava fatto prima”. Ha poi ripercorso i punti salienti del progetto e, per la prima volta, ha ammesso in pubblico che i lavori per la costruzione sono effettivamente iniziati nel marzo scorso. L’a.d. ha ricordato le motivazioni che hanno spinto la multinazionale danese a scegliere Vado Ligure, i contenuti dell’accordo di programma, i numeri della piattaforma e i posti di lavoro previsti diretti e indiretti. Per finire, ha concluso con la timeline dell’opera che dovrebbe concludersi entro la fine del 2015 con l’arrivo della prima nave in banchina.

La parola è quindi passata al Comune di Vado, ma a parlare non è stato il primo cittadino. Il compito è toccato all’assessore Ilarcio che ha letto un discorso cercando di replicare a quanto affermato in precedenza, partendo da due date salienti: il 22 gennaio 2008, giorno del referendum cittadino voluto dall’amministrazione Giacobbe, e l’8 giugno 2009, data della vittoria alle elezioni della lista civica capitanata dall’attuale sindaco Caviglia. “Non dovremmo essere qui, il popolo di Vado ha detto di non volere la piattaforma” ha detto Ilarcio.

La serata è entrata poi nella parte più attesa dal pubblico, ovvero quella del “microfono aperto”. Sono state circa una ventina le questioni poste a Canavese, Merli, Caviglia e Provincia, rappresentata dall’assessore Marson.

Tra i temi caldi toccati, la questione ambientale (inquinamento del fondale, impatto acustico e visivo), la questione lavorativa (chi sarà assunto, quale sarà il numero reale dei lavoratori), il traffico (quanti mezzi pesanti saranno sulle strade, dove sarà ubicato il nuovo casello autostradale) e i costi (chi ha finanziato l’opera, quando guadagneranno il Comune di Vado e quelli limitrofi).

La serata è stata condita da applausi, il più lungo è andato al sindaco Caviglia, e dai mugugni di quelli che di volta in volta non erano daccordo con quanto veniva detto.

Al termine dell’incontro, intorno alle 23,30, c’è stato spazio per un buffeto con frittelle e gassosa. Da rimarcare la scarsa l’affluenza dei giovani, i quali forse hanno preferito trascorrere un venerdì sera distaccato da questi temi. Riguardo ai presenti, sono tornati a casa con la stessa idea ma almeno, si spera, con qualche argomentazione in più su cui basare la propria scelta.