Savona. Due assoluzioni e quattro rinvii a giudizio al termine dell’udienza preliminare, celebrata oggi in tribunale, per la morte di Giovanni Genta, l’operaio delle Funivie che perse la vita nell’aprile del 2009, all’età di 53 anni, vittima di un tragico infortunio di lavoro. Sono stati prosciolti “perché il fatto non sussiste” Mario Spotti e Gianluigi Miazza, in qualità rispettivamente di direttore generale della stazione di Miramare e di amministratore delegato di Funivie Spa.
Sono stati invece rinviati a giudizio per omicidio colposo i tre capisquadra addetti alle operazioni Renato Pastorino, Giorgio Malfatto e Valter Pellegrini, insieme a Giancarlo Bruni nella qualifica di responsabile per sicurezza e ambiente della società. Un quarto caposquadra, Valerio Siri, aveva già definito la propria posizione lo scorso gennaio davanti al gup Emilio Fois, patteggiando sei mesi di reclusione. Il processo prenderà il via il prossimo 27 marzo.
Genta era rimasto gravemente ferito alla testa dopo una caduta di cinque metri dal tetto in lamiera di un capannone delle Funivie nella zona del porto di Savona. L’operaio al momento dell’incidente, il 22 aprile 2009, si stava occupando della impermeabilizzazione della copertura: un intervento programmato e reso necessario dalle infiltrazioni causate dalle piogge dei mesi precedenti. La caduta era risultata poi fatale, con il decesso dell’uomo (nipote di don Genta, storico parroco del porto) dopo il ricovero all’ospedale San Martino di Genova.