Pontinvrea. Accorpamenti e chiusure di caserme, e un presidio del territorio che verrebbe a mancare facendo sì che i cittadini si sentano abbandonati. Questo l’allarme lanciato da Matteo Camiciottoli, sindaco di Pontinvrea, che di fronte all’ipotesi “tagli” delle forze dell’ordine, scrive al Ministro della Difesa Ignazio La Russa avanzando una proposta per trovare rimedio a questa situazione: affiancare l’esercito alle forze di polizia.
“Il Comune che amministro è di 26 kmq, è posto a 600 mt sul livello del mare, quindi lontano da quelli che sono i servizi costieri e delle città – scrive il sindaco a La Russa – Con i Comuni limitrofi si arriva ad un’estensione territoriale di 106 kmq, con una dislocazione abitativa che non da vita ad agglomerati omogenei. Questo territorio è presidiato allo stato attuale da due caserme dei carabinieri, che benché sotto organico svolgono il loro lavoro in modo degno del compito a loro affidato. Questa mattina, ed ecco il motivo per cui mi trovo a scriverle, ho avuto la fila di persone spaventate dall’ipotesi di accorpamento delle due caserme perché non sarebbe più garantita la sicurezza per i cittadini e diventerebbe impossibile per sei uomini delle forze dell’ordine (questo sarebbe il numero degli effettivi che si riscontrerebbero dopo l’accorpamento) riuscire a coprire un territorio di circa 106 kmq”.
“Quindi, signor Ministro, Lei che ha già avuto il coraggio di farlo per le città affiancando l’esercito alle forze di polizia perché non utilizza lo stesso criterio per garantire la sicurezza di quei cittadini che parimenti a chi risiede nelle città pagano le tasse e che più di loro sentono il bisogno di sentire la presenza dello stato? Così facendo si potrebbero mantenere i presidi di legalità anche nei nostri territori e dimostrare una volta tanto che la politica ascolta una richiesta di aiuto da parte degli stessi. Confido in un Suo possibile impegno nel soddisfare questa mia richiesta, che darebbe prova che lo Stato e la politica sono vicini ai cittadini, e mi creda sig. Ministro mai come oggi ce n’è bisogno”, conclude Camiciottoli.