Cronaca

Domani al via il processo a Gino Messina: “Io uno stupratore? Non scherziamo”

gino messina alassio

Alassio. Uno che nella vita di donne “ne ha avute tante senza manco chiederle”, una persona stimata e che frequenta vip e politici anche molto in vista, un professionista che si divide tra Liguria, Milano e Costa Azzurra per curare l’immagine dei locali più alla moda, quando invece la sua, di immagine, da un anno viene sporcata da accuse che definisce assurde: questa è la descrizione che Gino Messina fa di sè ad un giorno dal processo che lo vede sul banco degli imputati con l’accusa di violenza sessuale.

I fatti contestati al pierre risalgono al primo settembre scorso nel garage alassino di via Piani Romani di proprietà di “Gino la bomba” – per usare il nome con cui l’uomo è conosciuto negli ambienti della movida rivierasca – dove la presunta vittima, una 28enne russa, racconta di essere stata violentata. La giovane parla di uno stupro che sarebbe avvenuto dopo una nottata trascorsa tra i locali della zona. Ad avvalorare la sua tesi vi sarebbero piccoli graffi sul volto di Messina ed ecchimosi sul corpo della ragazza: secondo l’imputato, però, sarebbero semplicemente il frutto di una violenta reazione della 28enne, a seguito del rapporto intimo, causata dai sensi di colpa per aver tradito il proprio fidanzato.

“Io violentatore di donne? Ma non scherziamo – dice indignato Messina – E’ un paradosso. Sono uno che nella vita di donne ne ha avute tante senza manco chiederle e non ha mai avuto bisogno di usare la forza né tantomeno la violenza per avere una relazione”. Domani mattina in tribunale a Savona si terrà la prima udienza in tribunale a Savona e questo è lo sfogo del giorno prima da parte di un uomo che da sempre sostiene di essere innocente.

“Io che nella vita mi sono sempre adoperato per difendere i più deboli, io che ho assunto anche il ruolo di testimonial nella campagna contro il fumo lanciata dall’ex ministro Sirchia, io che frequento locali, ristoranti alla presenza di vip e persone anche molto in vista negli ambienti della politica, dello spettacolo e anche della giustizia, e dove tutti mi conoscono per la mia professionalità, mai mi macchierei di un reato così grave – insiste Gino la bomba – Nessuno dice o scrive una verità diversa da quella che alla fine ha fatto il giro del mondo: sono stato io a presentarmi ai carabinieri e a denunciare quella ragazza che poco prima mi aveva aggredito. Non è stata lei la prima. Questa della violenza è una storia assurda e paradossale, che alla fine ha compromesso la mia immagine di pierre. Mai avrei pensato di finire addirittura sotto processo. Per fortuna, gli amici e persone che conoscono la mia attività, lo hanno capito subito che sono state riportate situazioni e fatti non corrispondenti al vero”.

Il pierre originario di Borghetto Santo Spirito ha intanto cambiato avvocato: ora a difenderlo è un legale romano, Antonio Paparo, con la cosulenza di Roberta Bruzzone, la nota criminologa, ormai volto noto di molte trasmissioni tv che trattano i casi più eclatanti della cronaca italiana. “Questo potrebbe essere un altro paradosso: se fossi stato un violentatore – prosegue Messina – quasi certamente la dottoressa Bruzzone non avrebbe accettato di difendermi”.

Infine, un annuncio: “Sto scrivendo un libro. Sarà sicuramente un best seller dove racconterò la mia vita, le opportunità che ho avuto in tutta questa lunga carriera di promoter. Gli incontri ravvicinati con persone che contano, le feste mondane in Costa Azzurra e nei locali milanesi. Un’immagine che certamente non può e non deve essere infangata da nessuno”.