Politica

Costi della politica, Capurro: “Una bufala la proposta di legge regionale presentata dal Pdl”

Ezio CApurro

Regione. “Una vera e propria bufala la proposta di legge regionale presentata dai consiglieri del Pdl, oltre offendere l’intelligenza dei cittadini finisce per scontrarsi con quanto deciso dal Governo nell’ultima manovra finanziaria”.

Il consigliere regionale Armando Ezio Capurro, che la settimana scorsa aveva a sua volta proposto una legge regionale per ridurre i costi della politica che prevede la diminuzione drastica dei consiglieri regionali e in modo particolare degli assessori esterni, critica senza mezzi termini l’iniziativa del Pdl.

“Pura e semplice demagogia – afferma Capurro – propongono di modificare l’articolo 15 dello statuto che indica un massimo di cinquanta consiglieri, riducendolo a quaranta, dimenticando però di spiegare ai cittadini che tale numero corrisponde alla composizione attuale del consiglio regionale”.

Pare pertanto evidente che la proposta comporta la modifica dello statuto, ma non finisce per ridurre il numero dei consiglieri regionali che, secondo il Pdl, dovrebbero comporre la prossima legislatura.

“Il decreto emanato dal Governo parla chiaro – continua Capurro – il numero dei consiglieri regionali e conseguentemente quello degli assessori, è stabilito in relazione alla popolazione; alla Liguria spettano trenta consiglieri e sei assessori: una volta tanto concordo con le scelte dell’esecutivo”. A sentire molti consiglieri regionali della Liguria, l’assemblea legislativa composta di trenta eletti finirebbe per rendere impossibile il lavoro e rischierebbe la paralisi.

“Niente di più sbagliato, è sufficiente diminuire il numero delle commissioni e rendere più produttive le sedute del consiglio regionale – avverte Capurro – non ho ancora compreso per quale motivo molte assemblee del consiglio si svolgono dalle 10 alle 13 mentre in diversi Comuni, dove i consiglieri ricevono un gettone di pochi euro, finiscono per rimanere in aula dalle 21 sino alle 3 del mattino seguente”.

Di fronte a questi dati, incontestabili, credo che la proposta del Pdl suoni alle orecchie della gente come una difesa della “casta” e la conservazione dell’esistente, puro populismo, che in più di un’occasione ha già contraddistinto gli interventi dell’opposizione durante questo primo scorcio di legislatura.

“Proprio per questo motivo – incalza Capurro – credo che la maggioranza debba rispondere alle “provocazioni” del Pdl attraverso una seria modifica dello statuto che, come proposto dal sottoscritto, indichi una drastica riduzione dei consiglieri regionali (30) e del numero degli assessori (6)”.

Anche per quanto riguarda l’esecutivo, il Pdl punta ad una giunta composta al massimo da otto assessori e garantisce la presenza di ben quattro componenti esterni.

“Complessivamente si finirebbe per corrispondere quarantaquattro stipendi – dice Capurro – rispetto ai quarantasei attuali. Insomma: tanto rumore per nulla”.

I consiglieri del Pdl individuano la loro proposta come “un passo significativo verso l’obiettivo di rafforzare la credibilità delle istituzioni regionali dinanzi al corpo elettorale”. “Credo che un’iniziativa del genere – conclude Capurro – finisca per sortire l’effetto contrario e allontani sempre più i cittadini dalla politica”