Albenga. “Se indignati sono questi figli di papà che, di giorno, si mascherano per recitare la parte delle nuove generazioni di giovani che vorrebbero più scuole e meno banche, case gratis per tutti, stop alle società per azioni e più assistenza sociale, senza padroni e senza alcuna responsabilità sul debito pubblico… per poi, alla sera, rientrare a casa, magari nella villetta monofamiliare, mantenuti e parassiti, convinti che lo stipendio come la pensione sia un diritto, c’è da ringraziare Dio per non far parte di questa setta di delinquenti che dovrebbero finire in galera e basta, se la magistratura ogni volta non strizzasse a loro con troppa disinvoltura l’occhio”. E’ il commento dell’assessore alle politiche sociali di Albenga, Eraldo Ciangherotti in merito alla guerriglia urbana andata in scena a Roma durante il “corteo degli indignati”.
“Ieri a Roma, come alcuni anni fa a Genova con il G8. L’estintore rimane il simbolo di ragazzi criminali che, di fronte agli scontri, vanno solo compatiti, anche da morti, come dei perfetti farabutti. Pace all’anima loro. Anche a Carlo Giuliani. E piena solidarietà alle Forze dell’Ordine, ieri, oggi e sempre. Il manganello, la galera e la pistola restano l’unica arma di legittima difesa, ahimè sempre troppo poco usata, di fronte a queste devastazioni” conclude Ciangherotti