Savona. Nell’estate 2011 sono stati 18, contro i 12 dell’anno precedente, i soccorsi in mare effettuati lungo il litorale savonese. Lo ha reso noto oggi il comandante della Capitaneria di Porto di Savona, Enrico Moretti tracciando il bilancio in merito alla stagione appena passata.
Nell’arco dell’estate, le persone che hanno ricevuto assistenza in mare dalle motovedette della Guardia Costiera sono state 44, contro le 32 dell’estate scorsa. I bagnanti e i diportisti che hanno ricevuto assistenza invece sono stati 17, contro i 47 dell’anno scorso. Gli episodi più significativi sono stati: Il decesso di un bagnante di 29 anni, il 17 luglio a Celle Ligure, dopo un impatto mortale con un moletto di cemento, con mare agitato e forte risacca a seguito di una violenta mareggiata registrata il giorno precedente.
Tra il 16 e il 18 luglio, nel corso di due interventi a Varazze durante una situazione complessa di mareggiata e successiva risacca, sono stati soccorsi e riportati in sicurezza a terra due bagnanti e due bagnini lanciatisi al soccorso dei primi con un pattino e incapaci di rientrare a terra con il medesimo mezzo. Il primo agosto è avvenuto il recupero di sei naufraghi, riportati incolumi nel porto di Savona, di un’imbarcazione da diporto incendiatasi e successivamente affondata a sei miglia dalla costa al largo di Borghetto S.Spirito. Il 14 agosto è avvenuto il decesso di un subacqueo che operava da solo in apnea nelle acque di Capo Noli; il corpo del sub è stato recuperato poche ore dopo l’evento operando in collaborazione con i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Genova. Complessivamente le persone assistite e soccorse sono state 44, rispetto alle 30 dell’anno precedente; in passato, il 72% degli interventi è avvenuto entro i 500 metri da riva e solo due a distanza superiore ad un miglio dalla costa.
Durante l’intera stagione estiva l’attività “mare sicuro” si è strettamente intrecciata, sempre sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Genova, con quelle dei nuclei pesca; sono stati effettuati 544 controlli, di cui 253 direttamente da parte dei nuclei NODM sul demanio marittimo. Le verifiche sono avvenute in mare, ai punti di sbarco, nei mercati ittici e stabilimenti di trasformazione, presso gli esercizi commerciali (grande distribuzione e dettaglio), nei ristoranti e simili e su strada, non solo in provincia di Savona, ma anche nelle province di Torino, Alessandria, Asti e Aosta, I controlli dei nuclei NODM sono stati principalmente rivolti alla ristorazione all’interno degli stabilimenti balneari, per verificare il rispetto delle norme sulla tracciabilità del prodotto ittico e per contrastare il fenomeno della vendita in nero di pesce da parte di diportisti direttamente ai ristoratori, eludendo i previsti controlli sanitari e danneggiando economicamente il settore della pesca professionale. Numerosi anche i controlli sull’adesione dei pescatori sportivi al censimento obbligatorio della propria attività, in vigore dal 1°maggio 2011; a tutti coloro che svolgevano l’attività di pesca sportiva è stato richiesto di esibire il tesserino autorizzativo scaricato dal sito del Ministero delle Politiche Agricole e i pochi che non ne erano in possesso sono stati diffidati dal continuare l’attività fino ad avvenuta regolarizzazione della propria posizione.
Numerosi sono stati i controlli volti ad evitare frodi al consumatore, realizzate facendo passare per fresco del pesce congelato oppure indicando come nostrane, o con denominazioni volutamente errate, specie meno pregiate di provenienza estera; di particolare rilevanza l’attività mirata a contrastare la commercializzazione illegale di tonno rosso (specie soggetta a quote europee particolarmente restrittive). In totale sono state rilevate 20 infrazioni in materia di pesca, che hanno dato luogo a: 4 segnalazioni all’autorità giudiziaria, in tre casi per frode in commercio e in un caso per detenzione di novellame; 16 verbali per infrazioni amministrative, di cui 13 in materia di etichettatura e tracciabilità e 3 per commercializzazione di tonno rosso senza i previsti documenti di cattura comunitari, per un totale di circa 30 mila euro di sanzioni; Sequestro di 250 kg di tonno rosso.
Nell’ambito dei controlli ambientali sono rimaste prioritarie le attività nell’area marina protetta di Bergeggi. I mezzi navali e i nuclei NODM di Compamare Savona hanno svolto un’importante attività di controllo, anche grazie alla convenzione stipulata con il Comune di Bergeggi, ente gestore dell’area; a partire dal 23 luglio inoltre è diventata operativa la convenzione stipulata con il Ministero dell’Ambiente, che ha previsto un impiego nell’AMP di un mezzo nautico dipendente per almeno 25 ore settimanali, con particolare attenzione ai giorni festivi e prefestivi. Nel mese di agosto la presenza effettiva dei mezzi nautici dipendenti è stata ben superiore al minimo previsto e anche quest’anno si è registrato un notevole calo di infrazioni da parte dei diportisti, che ormai dimostrano di conoscere molto bene i confini e i regolamenti dell’area marina protetta. Meno chiara invece appare la situazione a terra, dove sono stati sorpresi due subacquei intenti a svolgere attività di pesca, ignari di trovarsi all’interno di una zona protetta e di andare incontro, come poi è avvenuto, ad una segnalazione all’autorità giudiziaria.
Anche l’attività degli ispettori PSC della Capitaneria di Porto di Savona, rivolta come negli altri mesi dell’anno a garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza della navigazione, ha avuto importanti risvolti in campo ambientale. Sono state infatti ben due le navi mercantili sorprese con a bordo residui oleosi superiori ai quantitativi massimi consentiti e non dichiarati; i rispettivi comandanti sono stati obbligati a conferire i predetti residui alle ditte specializzate prima della partenza dal porto di Savona-Vado Ligure e sono stati anche pesantemente sanzionati (6000 euro ciascuno) in base alla normativa in vigore, che tutela l’ambiente evitando scarichi abusivi in mare.