Firenze. In linea con il suo ruolo di “consulente per la politica finanziaria” nel programma dei rottamatori di Matteo Renzi, il sindaco di Savona ha incentrato il suo discorso su che cosa si potrebbe fare con i 6 miliardi derivanti dalla patrimoniale proposta da Confindustria.
“Tutti gli interventi su questo palco hanno raccontato un’Italia che si è fermata, che non si sviluppa – ha esordito Federico Berruti alla Stazione Leopolda – Come innescare una crescita economica? Ma, soprattutto, perché non lo si fa? Tutti sappiamo che le misure urgenti sono quelle di aiutare le realtà imprenditoriali. Bene, iniziamo con il rendere certi i tempi alle imprese che voglio fare immediati investimenti. Favoriamo le start-up concendendo responsabilità limitata ai giovani nei primi tre anni di esercizio, quando i bilanci sono ancora in perdita. E rendiamo gratuiti tutti i musei di questo Paese: sarebbe uno straordinario volano per il turismo culturale”.
“Prendiamo in considerazione un piano di sviluppo con i 6 miliardi della patrimoniale che propongono le associazioni di imprese – ha proseguito il primo cittadino savonese – 3 miliardi si potrebbero destinare al lavoro giovanile con contratti a tempo indeterminato, 1 miliardo al fondo dei Comuni per cultura, 1 miliardo al trasporto pubblico che versa in stato pietoso e 1 miliardo per realizzare i depuratori lungo le coste della penisola”.
“Perché non si fa? – ha aggiunto Berruti – Perché non si vuole spostare il favore dell’elettorato. Perché si teme di scontentare gli elettori di oggi facendo un favore a quelli di domani. Questo è il punto: bisogna ridare forza e onore alla politica. Non bisogna realizzate l’utilità subito, ma guardare al futuro. Pochi chiederebbero al presidente del consiglio di fare qualcosa per il domani, proprio perché siamo sfibrati nella fiducia. Ma questa è la vera svolta. E’ una sfida che rischiamo di perdere, come ha detto proprio in questa sede Baricco, ma dobbiamo rischiare e ce la faremo”. “Ridare forza e onore alla politica: questo è il vero Big Bang” ha concluso Berruti con un motto spartano.
La seconda giornata del meeting è cominciata nel segno delle proteste: oltre 200 persone hanno inscenato una manifestazione di protesta contro il sindaco di casa, appunto Matteo Renzi. Ad organizzare la protesta sono stati i sindacati dell’azienda di trasporti pubblici Ataf, del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dipendenti comunali e e vari comitati, tra cui quelli contrari alla Tav. I manifestanti gridano slogan contro il sindaco, accusato di voler tagliare posti di lavoro all’Ataf e al Maggio.



