Liguria. I diportisti come sentinelle del mare, per segnalare la plastica in mare e realizzare una mappa interattiva dell’inquinamento nel Mediterraneo. E’ l’iniziativa lanciata da Wwf con la rivista specializzata Yacht&Sail, durante il 51° Salone nautico di Genova. L’obiettivo è quello di realizzare entro il 2012 la prima mappatura dell’inquinamento attraverso le segnalazioni del popolo dei naviganti.
“Non sono i diportisti che inquinano – ha detto Andrea Brambilla, direttore della rivista – ma la plastica che arriva dalla terra”. In Liguria, per esempio, la raccolta differenziata non arriva al 35% del totale, ben sotto rispetto al 60% previsto dalla normativa europea. “Il vento – ha detto Marco Piombo, presidente regionale Wwf Liguria – porta i rifiuti non riciclati lungo i torrenti fino al mare e alle coste. E tutto quello che finisce in mare ce lo ritroviamo sulla nostra tavola”.
“Nell’Adriatico – ha detto Marco Costantini, responsabile del programma mare di Wwf Italia – una tartaruga su tre viene ritrovata con plastica nello stomaco. In Puglia, i capodogli spiaggiati avevano ingerito almeno 1 chilo a testa di rifiuti”. Uno studio francese, simile all’iniziativa di Wwf Italia, ha rilevato la presenza nel Mediterraneo di 500 tonnellate di plastica. “Al largo dell’Isola d’Elba – ha concluso Costantini – a causa del gioco delle correnti, abbiamo registrato un record negativo: ci sono 892 mila frammenti di palstica concentrati in pochi chilometri quadrati al largo della costa. Con le segnalazioni si potrà iniziare anche nei mesi successivi una campagna per la pulizia di mare e costa”.
