Regione, impugnata la legge sulle tasse universitarie

Pippo Rossetti

Regione. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto, e su conforme parere del Ministero dell’Economia e Finanze, ha impugnato la legge della Regione Liguria 18 del 2011, recante ‘Variazione della tassa regionale per il diritto allo studio universitario’. Lo rende noto il ministero per i Rapporti con le Regioni.

La legge impugnata è stata censurata nella parte in cui disciplina l’indennità di mora per il mancato pagamento della tassa di iscrizione universitaria in modo difforme dalla legislazione statale di riferimento e, pertanto, si pone in contrasto con l’art.117, comma 2, lett. e) della Costituzione in materia di sistema tributario e contabile.

No comment della Regione Liguria alla notizia lanciata dai media con un comunicato del Consiglio dei Ministri. L’assessore alle Finanze e all’Istruzione Pippo Rossetti è in attesa del testo della decisione anticipata dal ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto.

“Al momento non sono pervenute comunicazioni ufficali. Solo così potremo esprimere un giudizio sul provvedimento che il Consiglio dei Ministri ci chiede di modificare”, ha detto Rossetti.

“Le motivazioni dell’impugnativa riguardano un punto e corrispondono a quanto da me sostenuto in più occasioni: l’entità dell’indennità di mora introdotta dalla legge in questione, che è illegittima, di fatto rasenta lo strozzinaggio”, dice Luigi Morgillo, ricordando che il provvedimento regionale prevede una sanzione pari al trenta per cento della tassa per i ritardi da uno a trenta giorni e del cinquanta per cento per i ritardi oltre i trenta giorni.

Secondo le motivazioni fornite dal governo, come fanno sapere i due consiglieri, la sanzione introdotta non è in linea con la normativa statale di riferimento. In particolare il decreto legislativo 471 del 1997 stabilisce che la sanzione è pari al trenta per cento dell’importo non versato e si riduce proporzionalmente in caso di ritardo non superiore ai quindici giorni. .

“E non dimentichiamo che la tassa regionale per i diritto allo studio costituisce un tributo istituito e regolato dalla legge dello Stato”, puntualizzano i consiglieri Pdl Rosso e Morgillo che accusano: “Ancora una volta questa sinistra vuole fare cassa sulla pelle dei cittadini, ignorando persino la normativa statale. Continua l’esponente del Pdl: “E’ chiaro che chi ritarda il pagamento della tassa universitaria lo fa perché in quel momento non ha le possibilità economiche per provvedere: è giusto penalizzare ulteriormente chi già tira la cinghia? Ci pare che i fatti si commentino da soli” .