Savona. “No comment”. E’ questa la linea, già scelta in tante altre occasioni, adottata dal Procuratore di Savona Francantonio Granero a proposito dell’esposto-denuncia presentato dalla casa della Legalità contro i sindaci Attilio Caviglia (Vado) e Alberto Ferrando (Quiliano) per la centrale Tirreno Power. Dalla Procura insomma ovviamente non smentiscono di aver ricevuto il documento, ma preferiscono non commentare. Nel frattempo comunque il lavoro dei magistrati savonesi nell’ambito dei diversi filoni di inchiesta sulla centrale vadese proseguono a pieno ritmo.
L’ufficio di presidenza della Casa della Legalità, capitanato da Christian Abbondanza, aveva già annunciato che avrebbe presentato l’esposto in Procura: “Se il Sindaco di Vado Ligure ed il collega di Quiliano non disporranno, come dai poteri di Legge a questi conferiti, la chiusura immediata degli impianti inquinanti della Tirreno Power di Vado Ligure, presenteremo una denuncia a loro carico per omissione di atti d’ufficio”.
“La gente muore, ed in lista d’attesa sono sempre di più, tra gravi patologie e cancro. Il principio di precauzione avrebbe già dovuto imporre ai Sindaci (che hanno la responsabilità della tutela della salute pubblica) di adottare il provvedimento. Non lo hanno fatto. Hanno sempre e solo fatti grandi proclami ma non hanno mai assolto alla responsabilità che hanno. Lamentarsi dei dati allarmanti (e certi!) dell’inquinamento prodotto dalla combustione del carbone nella centrale Tirreno Power e non compiere gli atti per rimediare è ciò che hanno fatto e continuano a fare Caviglia e Ferrando, sindaci di Vado e Quiliano. L’unica Istituzione che si sta muovendo su questo dramma è la Procura della Repubblica di Savona che, con il procuratore Granero, ha aperto un fascicolo e dato incarico a tre periti: Paolo Crosignani, primario dell’Istituto Tumori di Milano (già perito di parte per la popolazione di Casale Monferrato nel processo per le morti d’amianto), Valerio Gennaro, responsabile del dipartimento di Epidemiologia dell´Ist di Genova e membro dei Medici per l´Ambiente, e Paolo Franceschi, pneumologo di Vado Ligure, responsabile per l´ambiente dell´Ordine dei Medici di Savona” aveva spiegato Abbondanza.
“I dati ci sono tutti per un provvedimento di ‘precauzione’, non serve aspettare gli esiti dell’inchiesta penale, ed è ora che il Sindaco di Vado o quello di Quiliano, o comunemente, adottino il provvedimento di chiusura della centrale. Non hanno scusanti, come dimostra il provvedimento adottato dal sindaco di Civitavecchia [leggilo qui], dove, tra l’altro, i livelli di inquinamento sono ben inferiori a quelli già accertati nei Comuni savonese ‘areati’ dalla Tirreno Power” proseguono dalla Casa della Legalità.
Nell’esposto affermano: “davanti a dati inconfutabili sulla fonte di inquinamento derivante dalle attività degli attuali impianti della centrale oltre che dal fatto che i limiti di legge non verrebbero nemmeno rispettati a seguito dell’ampliamento della centrale, il Caviglia, sindaco di Vado Ligure, ed il Ferrando, sindaco di Quiliano, hanno omesso l’adozione dei provvedimenti necessari alla tutela della salute pubblica e conseguenti all’attuazione del principio di Precauzione. Appare quindi evidente che Caviglia e Ferrando abbiano omesso di adempiere ai doveri del proprio Ufficio, così come se dovessero sottoscrivere l’AIA per l’ampliamento della centrale si consoliderebbe ulteriormente l’omissione dei propri doveri d’ufficio in merito alla tutela della salute pubblica e dal principio di precauzione. Pertanto si richiede di procedere ad accertare tale fatto, anche nei confronti di terzi, ad assumere ogni necessario provvedimento in merito”.