Pietra Ligure. Si chiama “Parlamentare perché credo nel mio Paese” ed è un gruppo Facebook creato e coordinato da Antonio Caldana, medico ginecologo in forza al Santa Corona, che promuove l’idea di un referendum. Sul solco dei sentimenti di dissendo verso la casta politica, anche questo gruppo creato sul noto social network chiede il ridimensionamento dei privilegi e precisi condizioni per l’accesso alla “professione” parlamentare.
In particolare, i sostenitori del gruppo intendono stabilire queste regole: “Chi entra a fare parte di un sistema politico deve aver completato la scuola superiore, aver praticato prima qualche altro mestiere avendo dimostrato attitudine al lavoro, aver versato contributi e deve aver lasciato il proprio lavoro per fare politica. Chi entra a fare parte di un sistema politico non deve essere parte di associazioni di altro stampo (massoneria, lobby varie, eccetera). La pensione di base di un politico o di uno statale deve essere la stessa pensione di qualsiasi altro contribuente”.
“Cinquanta mila firme servono per depositare un disegno di legge in Parlamento, ma devono essere prima convalidate dalla Corte di Cassazione. Mentre con cinquecento mila firme si salta il Parlamento e si passa direttamente al referendum anche in forma abrogativa” sottolineano i promotori del gruppo, che si pongono come obiettivo ambizioso il raggiungimento di un numero di iscritti tale da concretizzare le firme.
“I sistemi di raccolta firme su Internet sono esponenzialmente crescenti – dicono i sostenitori dell’idea “Parlamentare perché credo nel mio Paese” – Se ognuno di noi aggiunge dieci persone ed ognuna delle dieci persone aggiunte ne aggiunge alre dieci, in pochissime interazioni si raggiungono più di cinquecento mila iscritti. Come diceva Gaber, un’idea finché resta un’idea è soltanto un’astrazione; facciamo diventare le idee realtà”.