Giovedì prossimo, 15 settembre, tutti i municipi d’Italia riuniranno i propri organi per protestare contro gli effetti della manovra del governo. I sindaci, contestualmente, restituiranno ai prefetti le proprie deleghe sulle funzioni di anagrafe. Si configura così il primo ‘sciopero’ dei sindaci d’Italia, deliberato oggi dal Direttivo dell’Anci.
Alla mobilitazione (hanno aderito anche Conferenza delle Regioni e Upi) si uniranno una serie di altre iniziative, tra le quali il ricorso alla Corte costituzionale contro gli articoli 4 e 16 della manovra, ovvero quelli che obbligano i Comuni alla dismissione delle società partecipate e che intervengono sull’organizzazione istituzionale dei 5800 Piccoli Comuni sugli 8 mila totali.
Questa decisione così forte – spiega il segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti in una lettera indirizzata a tutti i sindaci – è stata assunta all’unanimità dal Comitato Direttivo ed è la prova dello stato di profondo disagio che oggi i sindaci e gli amministratori locali di ogni colore politico stanno vivendo”.
“L’autonomia dei Comuni – sottolinea – è stata sostanzialmente cancellata da norme che indicano anche l’ora di convocazione dei consigli e delle giunte. I piccoli Comuni sono stati mortificati e ridotti a enti virtuali. I tagli ed il patto di stabilità bloccano di fatto ogni possibilità di migliorare le città ed i municipi, strangolano le imprese e obbligano a scegliere fra aumento della pressione fiscale e riduzione dei servizi. Tutto questo è contrario alla nostra Costituzione, porterà ad una ulteriore contrazione della crescita e renderà ancora più povere i cittadini, le famiglie e le imprese”.
Mauro Guerra ed Enrico Borghi, vicepresidenti dell’Anci e rispettivamente coordinatore dei piccoli Comuni e presidente della Commissione montagna dell’Associazione hanno inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano una lettera per “chiarire a nome delle migliaia di amministratori delle piccole realta’ comunali del Paese’, il pensiero e lo spirito che ha animato le iniziative che si sono susseguite nelle ultime settimane e quelle che si terranno nei prossimi giorni contro le disposizioni ordinamentali contenute nell’articolo 16 della manovra economica”.