Savona. Un evento che, da sportivo, è diventato politico e che ha creato non pochi problemi di ordine pubblico, soprattutto a Savona. Una competizione che, secondo Silp Cgil (Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia per la Cgil), avrebbe richiesto una maggiore organizzazione e dispiegamento di forze sul territorio e maggior “giudizio” da parte di chi ha voluto farla correre nonostante i rischi connessi. “E a pagarne le spese – sottolinea il Silp – sono sempre le forze dell’ordine tra le quali si annoverano ben due fertiti”.
“L’organizzazione di un evento sportivo, in particolare di una gara ciclistica dispiegata su un così vasto territorio quale il Giro della Padania, è un fatto delicato che richiede, comunque, una organizzazione complessa con un notevole dispiegamento di uomini e mezzi da parte delle forze di polizia un dispositivo che si rende necessario per la salvaguardia dei concorrenti come delle persone che, a vario titolo, vengono coinvolte da esso (spettatori e normali cittadini in transito) – si legge in una nota del sindacato – Se a queste problematiche, legate alla garanzia di assicurare una regolare viabilita’ sul territorio senza altresi’ recare pericolo alle persone, si sommano problematiche di ordine pubblico dovute alla particolarita’ di un evento che, da sportivo, e’ stato trasformato in politico, e’ inevitabile che la situazione diventi ingestibile ed estremamente pericolosa per l’incolumita’ di chiunque”.
“Il silp, che aveva gia’ manifestato le proprie perplessita’ e preoccupazioni, prende atto della volonta’ che ha portato a far svolgere comunque la competizione a seguito della quale si annoverano ben due feriti tra le forze dell’ordine, investiti dalle auto del seguito. I soli che, per ora, hanno pagato un prezzo legato all’ostinazione di far svolgere comunque e a tutti i costi una simile manifestazione sono pertanto i poliziotti. Nell’auspicare ragionevolezza e buon senso da parte di tutti ribadiamo il fatto che la scelta di far svolgere una simile manifestazione avrebbe dovuto far maggiormente riflettere coloro i quali erano muniti di poteri autorizzativi”.