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Accusato di aver segregato in casa la compagna dopo averla picchiata: kosovaro sarà giudicato con l’abbreviato

tribunale Savona

Savona. Sarà giudicato con il rito abbreviato, il prossimo 10 novembre, in tribunale a Savona, Sabah Gasi, il 30enne kosovaro, arrestato il 25 aprile scorso dagli agenti della Questura con le accuse di sequestro di persona, violazione di domicilio, lesioni personali, omissione di soccorso e maltrattamenti in famiglia. L’arresto di Gasi aveva preso le mosse dalla denuncia della compagna dell’uomo, una cinquantenne savonese (che è ora assistita dall’avvocato Luca Siccardi). La donna, secondo quanto da lei riferito agli agenti, sarebbe stata picchiata e poi segregata in casa (per più di 14 ore) dal 30enne. I due stavano insieme ma, da qualche tempo, sembra che le cose non andassero più molto bene: liti, discussioni ed incomprensioni che, il giorno di Pasqua, sarebbero sfociate nella violenza.

Il giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi aveva convalidato l’arresto e confermato la misura di custodia cautelare in carcere. Il kosovaro aveva cercato di giustificarsi e di respingere le accuse di violenza nei confronti della compagna. L’uomo aveva detto di averla colpita solo con uno schiaffo: i segni sul corpo della vittima però sembrano dire il contrario e confermare che è stata picchiata.

Sabah Gasi avrebbe colpito più volte la compagna arrivando anche a spegnere una sigaretta sulla sua gamba. Quando finalmente l’uomo era uscito di casa la vittima era riuscita a scappare e, dopo essersi fatta visitare, accompagnata dalla figlia, in ospedale (prognosi di 20 giorni), era andata in Questura a denunciare tutto. A quel punto i poliziotti, su disposizione del pm Giovanni Battista Ferro avevano arrestato il kosovaro. E’ stato proprio il sostituto procuratore Ferro ad avanzare la richiesta di giudizio immediato per l’uomo.