Andora. Viaggi sempre più salati, e non solo perché si compiono via mare. Lo sanno bene i diportisti che hanno trascorso l’estate a lucidare la propria barca per poi decidere di non salpare. Colpa della crisi e di costi troppi alti da sostenere per la tanto agognata crociera.
Il 2011 è stato descritto dagli esperti come un anno buio per i porticcioli dedicati al diporto. Gli addetti ai lavori registrano infatti una forte caduta dei transiti; un’alta percentuale di barche in vendita, soprattutto nella fascia tra 10 e 20 metri; minori consumi di carburante determinati da un crollo delle uscite e la fuga di barche all’estero, Francia, Croazia e Corsica in primis.
Una tendenza che si riscontra anche nei porticcioli del Savonese. Ad Andora, ad esempio, dove il direttore della Marina, che conta 860 posti barca, il 10% dei quali dedicati al transito, fa un primo bilancio della stagione. “Si tratta di cali che avevamo già registrato lo scorso anno e che si sono ripetuti anche nell’estate 2011, ma in misura minore – precisa Giovanna Risso – La diminuzione nel numero dei transiti è evidente in particolare rispetto a tre anni fa. Anche i nostri utenti fissi evitano di muoversi a causa del costo del carburante, il che ha una ripercussione anche sui transiti che possono contare su un minor numero di posti barca liberi a rotazione. Il settore della nautica, in generale, risente della crisi ma intravediamo la luce in fondo al tunnel. Siamo fiduciosi. Il porto di Andora, poi, ha costi bassi: si va dai 6 ai 105 euro al giorno per il posto barca, il che ci rende competitivi”.