Pallare. Giovanni Carlo Castiglia, l’agricoltore cinquantenne finito in manette nella serata di venerdì con l’accusa di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizioni e denunciato per omessa corretta custodia di armi, è tornato in libertà. Il giudice per le indagini preliminari Donatella Aschero infatti, questa mattina, al termine dell’interrogatorio di convalida ha deciso di scarcerare l’uomo con l’obbligo di firma quotidiano in caserma.
Castiglia era stato arrestato a Pallare, nella sua abitazione, dagli uomini del Reparto Operativo, con i colleghi delle stazioni dei carabinieri della Valbormida di Carcare e Cairo Montenotte, perché trovato in possesso di quindici piante di canapa indiana alte un metro, 200 semi e 122 grammi di foglie essiccate di marijuana, oltre a due fucili ed una pistola non custoditi regolarmente e circa un centinaio di cartucce non denunciate.
Nel corso dell’interrogatorio, il cinquantenne, assistito dall’avvocato Daniela Giaccardi, avrebbe spiegato che quello stupefacente non era per uso personale e tantomeno destinato ad attività di spaccio. Secondo quanto trapelato Castiglia avrebbe detto che i semi di canapa venivano impiegati per uso agricolo, anche per preparare i mangimi per il suo bestiame (nel terreno adiacente al suo casolare l’uomo aveva infatti una quindicina di capre, galline, cani e gatti). Secondo l’indagato infatti i semi di marijuana, impiegati senza il principio attivo, contengono delle sostanze (quali omega 6 e 3) che arricchiscono il mangime del bestiame.
L’uomo era finito in manette nell’ambito di una serie di controlli antidroga dei militari savonesi che stavano effettuando delle verifiche casuali in alcuni casolari abbandonati in una zona boschiva sopra Pallare quando avevano individuato appunto 15 piante di canapa. Dopo una serie di accertamenti, avevano collegato la “coltivazione” al cinquantenne. Avendo riscontrato che possedeva delle armi, avevano deciso di controllarne la regolarità. Nel corso della perquisizione nell’abitazione dell’agricoltore, che vive nel bosco, isolato dai paesi limitrofi, erano stati rinvenuti appunto i duecento semi ed i 122 grammi di foglie essiccate di marijuana. Sempre nel corso del controllo domiciliare i militari avevano riscontrato che alcune armi (2 fucili ed una pistola automatica) ed il relativo munizionamento (regolarmente denunciato) non era custodito come previsto dalla normativa. Inoltre erano stati rinvenuti un centinaio di cartucce di vario calibro non denuciate ed una balestra con relative frecce (che però non è classificabile come arma).





