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Nomadi arrestate per furto ad Albisola: patteggiano pene per 26 mesi di reclusione

tribunale Savona

Albisola Superiore. Si è chiuso con due patteggiamenti, questa mattina, in tribunale a Savona, il processo per direttissima che vedeva imputate per furto Jessica J., 18 anni, e Claudia R., di 22, le nomadi arrestate nel pomeriggio di martedì dai carabinieri di Savona. La prima, che aveva già dei precedenti specifici, ha patteggiato un anno, quattro mesi di reclusione e 500 euro di multa senza la sospensione (resterà quindi nel carcere di Genova Pontedecimo), mentre la seconda dieci mesi di reclusione e 300 euro di multa con la condizionale.

Le due giovani, che sono state assistite entrambe dall’avvocato Sergio Gristina di Livorno, in aula hanno ammesso gli addebiti. Le nomadi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si erano intrufolate in un’abitazione di via San Pietro ad Albisola Superiore, approfittando dell’assenza del proprietario. La scena però era stata notata da un passante che aveva dato l’allarme al 112.

I militari del Nucleo Radiomobile, giunti sul posto, avevano ascoltato i primi testimoni, secondo i quali due ragazze si erano allontanate in direzione della stazione. Nel frattempo i carabinieri avevano notato due giovani che, salite su un taxi, si stavano allontanando. Capendo che potevano essere le responsabili del furto avevano fermato il mezzo e le avevano controllate: una di loro aveva infatti un borsone contenente numerosi gioielli, bigiotteria e orologi (del valore di circa ventimila euro).

Le due nomadi erano così state portate in caserma a Savona e per loro era scattato l’arresto per furto. Entrambe le rom provengono da campi nomadi situati nel torinese.