Politica

Immigrazione, Pdl ligure chiede Cie. Piredda (Idv): “E’ Maroni che deve farsi garante dei profughi”

Tunisini e profughi a Savona

Liguria. Quella degli immigrati in Liguria é una vera e propria “emergenza”. Per questo motivo, all’indomani dello stupro di una donna da parte di un profugo ghanese, il responsabile sicurezza del Pdl Liguria ha chiesto al prefetto di Genova la realizzazione di un centro di identificazione ed espulsione (Cie).

“E’ giunta l’ora di dotare la Liguria di un Cie – afferma Plinio in una nota – tanto più utile a fronte di gravi reati commessi da immigrati. Gravi sono le responsabilità della Giunta Regionale di sinistra che ha ripetutamente bocciato le richieste del Pdl e del centrodestra”.

Plinio ricorda inoltre che “in Liguria si registra un’inquietante escalation di reati legati alla clandestinità, fra il 60% e il 280% per cento in più secondo la relazione inaugurale dell’Anno giudiziario, e picchi assai elevati di reati da parte di minori extracomunitari, oltre al fatto che il 54% dei detenuti nelle nostre carceri è straniero. A fronte anche dei nuovi arrivi – prosegue l’esponente del Pdl – è necessario dotarsi di una siffatta struttura, indispensabile per velocizzare le identificazioni e le espulsioni dei clandestini. Una cosa è certa – conclude – e cioé che il buonismo dei vari Burlando e Rambaudi mette a rischio la sicurezza dei liguri”.

Non la pensa così è Maruska Piredda, consigliere regionale dell’IdV e presidente della commissione Pari opportunità, che punta il dito contro il ministro Maroni: “In base agli accordi presi dal Viminale con il governo tunisino e ratificati nel decreto dello scorso 7 aprile – spiega Piredda – l’Italia si è impegnata ad accogliere 25 mila profughi che, oltre a dover rispondere al requisito di rifugiati, non possono avere reati alle spalle. Mi domando, però: chi fa i controlli sul passato di questi migranti? Chi garantisce sulla loro integrità morale e sulla loro fedina penale? Solo il ministro Maroni può e deve dare risposte in tal senso e chiedere al governo tunisino un maggiore controllo sui flussi in uscita dal paese”.

Sulla proposta lanciata da Gianni Plinio, responsabile per la sicurezza del Pdl Liguria, di aprire un Cie, Piredda è chiara: “Plinio forse ha fatto un po’ di confusione: i centri di identificazione ed espulsione servono per gli immigrati clandestini e non per i profughi che oggi arrivano in Italia con l’autorizzazione del ministero degli Interni ad avere un permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi che consente loro la libera circolazione nell’Unione europea”. Infine, Maruska Piredda esprime solidarietà e vicinanza alle due donne aggredite: “Come donna e madre, davanti a episodi di questo tipo di violenza, avverto la necessità di una maggiore sicurezza nelle nostre città che di certo non si può ottenere tagliando le risorse a disposizione delle forze dell’ordine o attraverso proposte politiche a spot elettorale, ma intraprendendo una pianificazione seria degli interventi, con dure condanne a chi si macchia di reati e promuovendo forme di autentica integrazione sociale”.