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Arrestati a Bardineto con hashish e marijuana, sentiti dal gip: per ora restano dentro

Carcere di Savona

Bardineto. Sono stati interrogati questa mattina, nel carcere Sant’Agostino di Savona, dal gip Francesco Meloni per la convalida di arresto i due uomini finiti in manette venerdì scorso nell’ambito dei controlli “ad hoc” organizzati dai carabinieri della Compagnia di Cairo a margine della manifestazione “Balla coi cinghiali” di Bardineto. I due, Roberto Daniele S., 28 anni, e Diop M., senegalese di 31 anni, hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari per chiarire la loro posizione. Al termine dell’interrogatorio il gip si è però riservato di decidere sulla misura di custodia cautelare e, per ora, i due restano quindi dentro.

Il primo a cadere nella rete dei controlli dell’Arma era stato il ventottenne che, fermato ad un posto di blocco, aveva giurato di essere “pulito” e di non avere droga con sè. Una risposta che non aveva convinto i militari che avevano perquisito la vettura ritrovando un sacchetto con una decina di grammi di hashish, un quantitativo che avrebbe fatto scattare la segnalazione come assuntore, ma da un ulteriore controllo era saltato fuori, nascosto in una tenda, un panetto da un etto della stessa sostanza. Per il 28enne a quel punto era scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Poco dopo i carabinieri avevano notato il senegalese che, con atteggiamento sospetto, avvicinava diversi gruppetti di ragazzi e lo avevano pedinato per qualche minuto. Non era servito infatti attendere troppo per sorprenderlo a cedere una dose di marijuana: i militari quindi lo avevano bloccato e perquisito. Il 31enne addosso aveva ancora qualche grammo di “maria” e mille euro in contanti, denaro che, con tutta probabilità, era frutto dell’attività illecita. Anche per lui era così scattato l’arresto.

Questa mattina inoltre il gip ha interrogato anche Abderrazak E.A., un marocchino arrestato dai militari di Albenga perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Anche per lui il giudice si è riservato di decidere sulla misura di custodia cautelare.