Alassio. Un Kit per la prima infanzia, completo e dettagliato, è stato spedito, questa mattina, con urgenza per corriere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’attenzione del Presidente Silvio Berlusconi, del Ministro Umberto Bossi, del Segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano e del Presidente dell’Udc Pierferdinando Casini. E’ questa l’idea, certamente provocatoria, del Centro Aiuto Vita ingauno di Albenga “per spiegare ai nostri politici, comodamente seduti alla Camera e al Senato, che le spese sostenute dalle famiglie italiane per far nascere e crescere un figlio raggiungono non poche migliaia di euro all’anno, senza alcuna possibilità di detrazione-deducibilità”.
“Lo slogan più diffuso ad ogni appuntamento elettorale ‘bisogna tutelare le famiglie con figli a carico’ rimane il principio più disatteso in ogni azione di governo, di qualunque colore partitico. Ad oggi, anche dall’attuale Governo Berlusconi, leggendo le anticipazioni della ultima manovra finanziaria” osserva Ginetta Perrone, Presidente del Cav-i, mentre spiega la sua iniziativa di spedire tre colli di materiale per la prima infanzia alla Presidenza del Consiglio per dare al Governo la nota spese sostenuta da una coppia di genitori alle prese con la crescita di un figlio.
“Le famiglie con figli a carico – prosegue Perrone – non sono per nulla tutelate dallo Stato e il quoziente famigliare, più volte tirato in ballo e promesso alla popolazione italiana per aiutare la natalità, di fatto è diventato una barzelletta che, come le più gettonate storielle di Pierino, esce fuori ogni volta che si parli di finanziaria. Noi che ogni giorno, al Centro Aiuto Vita ingauno, aiutiamo le mamme in condizioni di disagio, abbiamo fatto una rapida nota di spesa, magari anche approssimativa per difetto. Quando una donna rimane incinta e decide di portare avanti la gravidanza, si trova a fronteggiare spese in visite mediche, corredino per il bambino e quant’altro indispensabile alla prima infanzia che oltrepassano i 7000 euro all’anno”.
“In genere, la neomamma non può lavorare per i primi mesi di vita del bambino e, se per sfortuna non vi sono nonni in buona salute disponibili per un aiuto nell’accudimento del neonato, non possono neppure riprendere a lavorare. Le famiglie, poi, si trovano a pagare le rette all’asilo nido, il servizio eventuale di babysitteraggio, tutto il necessario per far crescere il bambino. Eppure, ad oggi, nessuna spesa è detraibile o deducibile, nessun incentivo viene erogato dal Governo per tutelare la vita umana sin dal concepimento” aggiunge Ginetta Perrone.
“E così, se una coppia si trova a dover fronteggiare una gravidanza inattesa, talvolta ricorre alle pratiche abortive, per interrompere una vita umana, perchè il Governo non fa nulla per tutelare le nuove nascite. Mentre assistiamo da giorni al dibattito da più parti innescato dall’On.le Laura Allegrini per la ‘misera vita’ condotta dagli Onorevoli parlamentari italiani che guadagnano solo 3000 euro al mese, registriamo ad oggi una totale anestesia della politica ai principi inalienabili della sacralità della vita, della priorità della famiglia e dell’importanza della natalità per la nostra Nazione” prosegue il presidente Cav-i.
“Le giovani coppie con un figlio a carico spesso sono costrette ad essere a carico dei nonni disponibili a privarsi della loro pensione. Se però i nonni sono in condizioni di salute da richiedere pure assistenza, allora tutto diventa ancora più problematico. Il quoziente familiare dovrebbe tener conto anche di anziani a carico in casa e della condizioni delle donne separate con figli a carico” conclude Perrone.