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Rissa fuori dal Ju Bamboo, condannati tutti gli imputati: inflitte pene per 18 anni di reclusione

Savona Tribunale

Savona. Si è chiuso con cinque condanne, per un totale di 18 anni di reclusione, il processo che vedeva a giudizio alcuni giovani che, alla fine del gennaio 2009, erano rimasti coinvolti in una rissa davanti alla discoteca Ju Bamboo di Savona (precisamente gli episodi contestati erano accaduti nei pressi del teatro Chiabrera) nella quale era stato coinvolto anche un militare. Questa mattina, in tribunale, il giudice ha letto il dispositivo di sentenza che ha condannato a 4 anni di reclusione Rei Gjoka, 22 anni, Eris Shehu, 22 anni, Frensis Bejko, 21 anni, e Antony Errico, 23 anni. I quattro inoltre dovranno pagare una provvisionale di seimila euro al brigadiere che, assistito dall’avvocato Luciano Chiarenza, si era costituito parte civile (il risarcimento del danno sarà invece da concordare con un procedimento civile). Il quinto imputato Edison Lleshi (uno dei giovani coinvolti anche nella maxirissa di via XX Settembre), 20 anni, è stato invece condannato a due anni con la sospensione condizionale della pena: per lui il giudice ha concesso le attenuanti generiche tenendo conto del fatto che il ragazzo ha risarcito il militare prima della fine del processo.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine Gjoka e Shehu, insieme ad un altro ragazzo, Alessio Salamini, 21 anni, avevano cercato di rubare all’interno della discoteca dei ticket delle consumazioni. A quel punto uno dei titolari era intervenuto ma si era ritrovato dopo pochi attimi circondato dagli amici dei giovani, che volevano prenderne le difese. Da lì la rissa e l’intervento di polizia e carabinieri al quale seguì il fuggi-fuggi generale. I giovani protagonisti della lite erano comunque stati fermati fuori dal locale e proprio in quella circostanza il militare era stato aggredito. Gjoka, Shehu e Salamini, la sera della rissa, erano anche finiti in manette per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Nella lite fuori dal locale – secondo quanto accertato dagli inquirenti – infatti era rimasto coinvolto un brigadiere che aveva riportato lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Gli altri invece erano stati denunciati a piede libero per concorso in rissa e danneggiamento.

Nel corso delle scorse udienze, in aula, alcuni degli imputati avevano negato di aver aggredito il militare. Anche un altro testimone aveva confermato di non aver visto i giovani colpire il carabiniere. Testimonianze che, evidentemente, non sono servite per alleggerire la posizione degli imputati. Salamini invece, davanti al giudice per l’udienza preliminare Emilio Fois, nei mesi scorsi, aveva già patteggiato una pena di sei mesi. Soddisfazione per una condanna definita “esemplare” è stata espressa dal legale del carabiniere, l’avvocato Luciano Chiarenza: “Credo che sia un segnale giusto. E’ ora che le forze dell’ordine siano tutelate perché troppo spesso c’è mancanza di rispetto nei loro confronti. Sono uomini che per poche migliaia di euro ogni giorno sono in mezzo alla strada per la sicurezza di tutti”.