Politica

Regione, via libera alla legge che aumenta l’ecotassa

Consiglio Regionale della Liguria

Regione. Con 22 voti favorevoli, 11 contrari è stato approvato il disegno di legge “Modifiche alla legge regionale 3 luglio 2007, numero 23 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)” che aumenta la cosiddetta ecotassa del 40% a partire dal 2012. In base a emendamenti, presentati dalla Giunta, per i rifiuti inerti l’”ecotassa” aumenta solo del 20. Previste agevolazioni per i Comuni virtuosi che raggiungono la percentuale di raccolta differenziata prevista dalla legge. Lo stesso emendamento prevede che il 30% del gettito del tributo speciale del deposito in discarica dei rifiuti solidi, al netto della quota spettante alle Province, è destinato alla costituzione di apposito fondo per il finanziamento dei programmi regionali in campo ambientale. Nell’ambito della quota di questo gettito, la Regione destina una percentuale non inferiore al 5% a programmi in campo ambientale aventi come beneficiari i Comuni che raggiungono i risultati di raccolta differenziata previsti dalla legge. Il 10% del gettito del tributo speciale per deposito in discarica dei rifiuti solidi, al netto della quota spettante alle Province, è destinato invece ad interventi in materia di difesa del suolo e protezione civile.

L’ecotassa è uno strumento per incentivare la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti e il ricorso al riutilizzo e al riciclo. L’incremento della misura per il conferimento dei rifiuti solidi in discarica consentirà di avere maggiori risorse da destinare agli interventi locali per la raccolta differenziata. Più nel dettaglio, il testo normativo ha per oggetto la revisione degli importi del tributo dovuto alla Regione per il conferimento in discarica di rifiuti solidi, già oggetto della organica disciplina introdotto con la legge regionale 23/2007. Il tributo, introdotto come tassa di scopo con la legge 549/1995 al fine di disincentivare lo smaltimento di rifiuti a vantaggio di forme di recupero e riciclaggio, viene versato alla Regione da parte del gestore dell’impianto di smaltimento con obbligo di rivalsa nei confronti di colui che effettua il conferimento, ovvero, per i rifiuti urbani, nei confronti dei Comuni. L’incremento degli importi nella misura del 40% rispetto alla misura in vigore fino a tutto l’anno 2011 risponde alle finalità d’incrementare l’utilizzo della leva fiscale al fine d’incentivare forme di gestione dei rifiuti alternative allo smaltimento in discarica, che, nella gerarchia gestionali fissata a livello comunitario, deve costituire la modalità residuale dopo la prevenzione, il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero. Il gettito incrementale sarà destinato a supportare la realizzazione d’interventi inclusivi nei programmi degli enti locali in materia di gestione rifiuti solidi urbani, consentendo così di reinvestire le somme derivanti dal maggior prelievo fiscale ad iniziative virtuose messe in campo dalle autonomie locali.

In Liguria gli importi del tributo, fin dalla sua istituzione non hanno fino ad oggi subito variazioni in aumento rispetto alle misure minime stabilite a livello nazionale, a differenza di quanto praticato dalla maggior parte delle Regioni. L’iniziativa consente, inoltre, un parziale allineamento con i regimi fiscali in vigore nelle regioni limitrofe tarati su importi superiori a quelli vigenti sin qui in Liguria.

Sono stati approvati alcuni emendamenti della Giunta e respinti altri di Edoardo Rixi (Lega Nord) ed uno di Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente). È stato approvato con 22 voti favorevoli, 3 contrari e 7 astenuti (tutto il gruppo Lega Nord Liguria – Padania; Della Bianca, Melgrati e Garibaldi del Pdl; Pellerano delle Liste civiche per Biasotti presidente) un ordine del giorno (primo firmatario Nino Miceli, Pd) che impegna la Giunta affinché siano perseguiti i seguenti obiettivi: istituire un tavolo di lavoro con Anci, Urpl e le associazioni di categoria del settore edilizio per ottimizzare la gestione dei rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni, privilegiando il recupero e il riciclo; prevedere classi di merito specifiche per i comuni che mantengano un basso livello di produzione dei rifiuti urbani tramite azioni finalizzate alla riduzione alla fonte, come il compostaggio domestico dei rifiuti organici.