Si è interrotta la tendenza alla crescita della mobilità interna che durava dal 2003: i trasferimenti di residenza tra Comuni italiani nel 2009 sono stati 1.312.763, ossia 76 mila meno dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat in una statistica in breve. Sono calati i trasferimenti dal Sud al Nord (-10,4%) mentre sono aumentati quelli all’estero (5%).
Gli immigrati che hanno trasferito la residenza in Italia sono diminuiti del 15% e vengono soprattutto da Romania, Marocco e Albania. Il calo della mobilità interna interessa tutte le tipologie di trasferimento: -5,5% i movimenti nell’ambito della stessa regione e -5,3% quelli tra regioni diverse. I movimenti dal Mezzogiorno verso il Centro-Nord sono in calo del 10,4%: 13 mila trasferimenti in meno, la principale causa della diminuzione complessiva dei movimenti di lungo raggio.
Le regioni più interessate al calo delle migrazioni interne sono quelle del Nord-Est le quali, da un lato, riducono capacità attrattiva nei confronti del Mezzogiorno (-16,1%), dall’altro vedono aumentare l’intensità dei flussi di rientro verso le stesse regioni meridionali (+10,5%). Complessivamente, il saldo migratorio per il Nord-Est nei confronti del Mezzogiorno resta positivo ma passa da +21.499 nel 2008 a +13.376 nel 2009.
Si registrano 421.859 iscrizioni dall’estero e 64.921 cancellazioni per l’estero. Il saldo migratorio è, dunque, positivo e pari a circa 357 mila unità. Il valore è in calo rispetto all’anno precedente a causa di una riduzione del 15% del numero di immigrati dall’estero. Le emigrazioni per l’estero, invece, aumentano di circa il 5% sul 2008. Da Romania, Marocco e Albania ha origine il maggior numero di trasferimenti in Italia. La Romania è anche la meta preferita per chi lascia l’Italia, seguita dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Sono circa 39 mila i cittadini italiani espatriati, pari al 60% dei cancellati per l’estero. Tra questi, il 15% sono laureati e si dirigono principalmente verso Gran Bretagna, Svizzera e Germania.