Cairo Montenotte. E’ in corso all’Unione Industriali di Savona la presentazione del progetto per il nuovo impianto di trattamento di rifiuti organici biodegradibili che dovrà sorgere a Ferrania. Il nuovo complesso sarà in grado di smaltire 45 mila tonnellate l’anno, realizzato da Ferrania Ecologia Srl in collaborazione con la società Ros Roca Envirotec. L’impianto, che occuperà un’area di 25 mila metri quadrati, per arrivare sino a 40 mila in caso di fabbisogno, sarà in grado di produrre energia elettrica, termica e compost di qualità attraverso la digestione anaerobica e l’utilizzo di biogas.
I sindacati, però, rimarcano lo scettiscimo. “Non tanto sulle finalità industriali di questo progetto, che di per se è una cosa positiva – sottolinea Giorgio Cepollina della Femca Cisl -, quanto per il metodo adottato. Si tratta comunque di un’operazione insufficiente sul fronte complessivo del rilancio di Ferrania, peraltro in un momento delicato con la rottura della trattativa con Ferrania Solis, che ci preoccupa molto. Valuteremo comunque il progetto. Era prima necessario avere il consenso delle istituzioni locali: non è un aspetto procedurale di poco conto”.
Sull’insediamento di un soggetto produttore di pale eoliche, “abbiamo appreso delle indiscrizioni trapelate dalla Regione da IVG.it e valutiamo positivamente l’interesse dell’ente regionale per l’insediamento di un settore strategico nell’ambito industriale di Ferrania – afferma Cepollina – Auspichiamo che si tratti di qualcosa realizzabile a breve, e se la prospettiva è questa, ci sia la convocazione delle parti sociali. Sarebbe davvero qualcosa di importante contare sulla possibilità di inserimento per 300 unità lavorative”.