Savona. Domani, venerdì 15 luglio, la tanto attesa data di Emma Marrone al Bacigalupo di Savona. La prevendita è stata intensa nelle ultime due settimane ma sarà possibile acquistare i biglietti ancora in queste ultime ore online o presso lo stadio Valerio Bacigalupo, anche domani a partire dalle ore 15,30.
I cancelli verranno aperti alle 19,30, la serata inizierà poco dopo le ore 20 con l’esibizione della scuola di danza J. Flemm Urban Dance School, di Stefania Ingaria. Il gruppo di ballerini e ballerine, composto da 15 persone, si esibirà in un estratto dello spettacolo intitolato “The clock of dance”. Poi spazio alla voce di Emma.
A 24 ore dall’arrivo di Emma al Bacigalupo di Savona l’abbiamo contattata per una chiacchierata. “Inizio a raccogliere i primi frutti di una passione forte e piena di sacrifici – dichiara – che è iniziata quando avevo appena 9 anni e non immaginavo lontanamente che la musica sarebbe stata tutta la mia vita se non la vita stessa. ‘Amici’ mi ha permesso di comprarmi una macchina e prendere casa appena fuori Roma. San Remo è stato il palco sul quale ho potuto dimostrare che non sono un prodotto di un programma televisivo, ma una cantante animata da passione vera. Ma sono entrambe tappe di un percorso umano e professionale, non punti di arrivo”.
La musica che proponi al pubblico riflette anche la tua vita e la tua grinta? “Quando salgo sul palco per me è come un’esplosione – sottolinea Emma -, di grinta, di gioia, di emozione e anche di rabbia. Le canzoni che ho cantato fino ad ora non sono scritte da me. Presto spero di poter cantare canzoni scritte da me e questo renderà tutto ancora più intenso”.
Il mondo della musica è molto competitivo e simile per certi aspetti al mondo dello sport professionistico: cosa deve fare secondo te un cantante perché non venga messo da parte, come si possono tenere i riflettori accesi? “Al di là dei riflettori – afferma – un cantante deve credere in se stesso. Il mondo della discografia è complesso ed è difficile emergere. Ma una volta ottenuto il primo successo è ancora più difficile mantenerlo. Ma credo che questo discorso valga, con le dovute proporzioni per tutte le realtà professionali. Il massimo impegno e la dedizione al proprio lavoro sono fondamentali in ogni campo”.
Cosa ne pensi del mondo del calcio? “Penso che debba ripulirsi da tante cose – dichiara Emma – per dare modo agli sportivi di vivere le vere emozioni delle partite”.
Che ruolo ti piacerebbe coprire se dovessi giocare in una partita di calcio femminile per beneficenza? “Se dovessi giocare per beneficenza – risponde – forse farei l’attaccante…”.