Savona. La Procura indaga sull’Acts (quella che ora è diventata Tpl Linea dopo la fusione con la Sar). L’azienda del trasporto pubblico di Savona è finita nel mirino dei magistrati savonesi per episodi che risalgono al marzo 2009, precisamente quando entrò in vigore il nuovo sistema tariffario. In particolare a finire nel mirino è la decisione dell’azienda di imporre un “periodo transitorio” di 3 mesi (che terminava il 28 febbraio 2009) entro il quale tutti i clienti Acts erano tenuti ad adeguarsi alle nuove modalità di viaggio ed a sostituire od utilizzare i biglietti in loro possesso.
Il risultato era stato che molti utenti dell’azienda, che non erano a conoscenza di questa scadenza, si erano ritrovati con dei biglietti, già pagati (e che non erano ancora scaduti) che, di fatto, non erano più utilizzabili. Molte segnalazioni erano giunte al sesto piano di Palazzo di Giustizia ed allora la Procura aveva deciso di aprire un fascicolo. L’ipotesi di reato è quella di appropriazione indebita: l’azienda infatti ha incassato i soldi di diversi titoli di viaggio senza erogare il servizio visto che poi gli utenti non hanno utilizzato quei biglietti.
In un comunicato dell’azienda si leggeva: “Con il 28 febbraio p.v. (sabato), infatti, termina il ‘periodo transitorio’ di 3 mesi entro il quale tutti i clienti ACTS erano tenuti a adeguarsi alle nuove modalità di viaggio. Più precisamente: sostituire la vecchia tessera ACTS con quella nuova (tessera personale) richiedibile, al costo di € 1,50, presso la Biglietteria ACTS di Piazza del Popolo a Savona e presso tutte le rivendite autorizzate; utilizzare tutti i vecchi titoli di viaggio”. La Procura dovrà stabilire ora se queste decisioni dell’azienda del trasporto erano lecite o meno.