Savona. Nuova udienza questa mattina per il processo che vede alla sbarra Giuseppe B., un 30enne savonese, che è accusato di aver incendiato, la sera del 22 marzo 2009, davanti alla stazione di Mongrifone, un furgoncino della ditta dalla quale era stato licenziato poco tempo prima. Nell’udienza odierna sono stati ascoltati alcuni testimoni e il giudice ha poi rinviato il procedimento al prossimo novembre per terminare le audizioni, per la discussione e, salvo ulteriori ritardi, la sentenza.
Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti il 33enne, per “vendicarsi” del licenziamento, aveva deciso di bruciare il Fiat Doblò della ditta che era parcheggiato fuori dalla stazione (nel rogo era andata distrutta anche una Fiat 500). A portare gli investigatori ad indagare l’uomo per l’espidosio erano state le immagini delle telecamere di un distributore di benzina vicino a Mongrifone dove, poco prima che venisse appiccato l’incendio, un uomo aveva riempito una tanica di carburante. Inoltre sul cellulare del 33enne gli investigatori avevano anche trovato una fotografia del furgoncino bruciato. Tutti elementi che avevano portato a puntare il dito contro l’ex dipendente della ditta che però ha sempre respinto le accuse.