Esultano i comitati referendari, soprattutto “Due sì per l’Acqua Bene Comune”, che anticipano i tempi: “Il quorum è stato raggiunto”. Ma in realtà bisogna tener conto del voto degli italiani all’estero. Se proprio si vuole escluderlo per avere la sicurezza del quorum, è necessario che alle ore 15, quando vi sarà la rilevazione finale dei votanti in Italia, l’affluenza si attesti al 53,51% o più in alto.
Questa percentuale, infatti, corrisponde ad un numero di votanti appena superiore a 25.209.425, che è il numero minimo di persone andate alle urne che rende valido il referendum (50 per cento, più uno, degli elettori). Il corpo elettorale, infatti, è formato da 47.118.352 elettori chiamati alle urne in Italia, più 3.300.496 persone iscritte nelle liste elettorali all’estero: in totale 50.418.848 elettori.
La metà, più uno, è pari 25.209.425. Per raggiungere tale cifra senza tener conto degli italiani che votano all’estero, è dunque necessario che in Italia voti il 53,51 per cento dei 47.118.352 elettorali chiamati alle urne.