Savona. “Se il Ministro Tremonti nella manovra finanziaria dovesse prolungare ulteriormente il blocco dei contratti nel pubblico impiego, si colpirebbero ancora una volta la retribuzione e i diritti dei lavoratori a tempo indeterminato e dei precari nei comparti della conoscenza”. Il monito arriva dalla Cgil, esprimendo tutte le sue preoccupazioni sul comparto scuola e formazione.
“Dopo aver cancellato gli scatti d’anzianità nella scuola e averli ridimensionati nelle università, adesso il Governo Berlusconi vuole eliminare il contratto nazionale per lasciare il campo libero alla legge Brunetta che trasforma i diritti e le retribuzioni contrattuali in elargizione clientelari e unilaterali” aggiunge la nota.
“Senza il rinnovo dei contratti nei comparti pubblici della conoscenza non si possono aumentare i salari pesantemente colpiti dal blocco triennale, dall’inflazione e dal fisco, e, non si possono garantire maggiori diritti per i precari. Non ci sarebbe alcuna possibilità per la valorizzazione professionale di tutte le tipologie di lavoro nelle università, nelle scuole e nella ricerca pubblica e si limiterebbe la contrattazione decentrata”.
“Per queste ragioni nei prossimi giorni metteremo in campo una serie d’iniziative e presenteremo le nostre proposte per riconquistare il contratto nazionale per ridare dignità e valore al lavoro” conclude la Cgil.