Cronaca

Genova, procuratore Scolastico: ”Abbiamo decapitato la malavita in Liguria”

Genova. Un’indagine complessa, articolata, giocata sulla necessità di coinvolgere più unità operative sul territorio e di operare nella maggior riservatezza possibile.

Un’indagine durata un anno che ha visto coinvolte le unità operative dei carabinieri di Reggio Calabria, Torino, Milano e naturalmente il coordinamento direzione nazionale antimafia. E’ quella che ha visto finire in manette, a Genova, 12 persone per associazione di tipo mafioso, ritenute tra i massimi esponenti di proiezioni delle cosche della ‘ndrangheta reggina in Liguria.

“Abbiamo dimostrato che la ‘ndrangheta era molto forte anche in Liguria e possiamo affermare con altrettanta forza che la ‘ndrangheta in Liguria è stata decapitata”, ha detto il capo procuratore aggiunto antimafia Vincenzo Scolastico. Sono stati infatti arrestati 3 esponenti di spicco a Genova, uno a Lavanga, quattro a Ventimiglia e infine uno a Sarzana.

La posizione della Liguria è stata nell’ultimo anno decisamente autorevole, se si considera che con Gangemi c’era una vera e propria unità operativa neppure presente a Torino. Allo stato quello che si può dire è che sono stati individuati e arrestati quarantadue malavitosi, venti nel Torinese, dove era stata accertata la presenza e la formazione di una cellula minore formatasi con il benestare di Domenicio Gangemi da Genova, e ventidue indagati invece sono quelli residenti in Liguria.

Sono state indagini lunghe e difficoltose, anche perchè gli arrestati erano soliti parlare un linguaggio criptico e quasi mai al telefono. La ‘ndrangheta oltre a dedicarsi alle tipiche attività malavitose (da usura a estorsione), ha cercato l'”appoggio” della politica. Nel caso ligure, come in altri, l’ha trovato, ed è per questo che sono stati indagati anche due politici ( il consigliere regionale Pdl Alberto Saso e Aldo Praticò)