Albenga. A volte ritornano, anche se con dimensioni diverse e a distanza di cinque anni. Dopo l’idea dell’archistar Vázquez Consuegra sulle megatorri all’angolo del quadrilatero storico di Albenga, affossata sul nascere grazie al tam tam mediatico, un’altra struttura che potrebbe assomigliare per misura ad un grattacielo viene riproposta nelle aree dell’ex ospedale Santa Maria di Misericordia. La Geo Srl ha chiesto al Comune ingauno il permesso di demolire e ricostruire con un aumento del 35% di volumetria l’edificio di piazza del Popolo di cui è proprietaria. Ne ha ricevuto però un no: la società di Andrea Nucera (nel ciclone giudiziario per l’area T1 a Ceriale) avrebbe voluto radere al suolo e riedificare per un totale di circa 21 mila metri cubi. Si tratta delle parte più moderna dell’edificio, quella che risale agli anni Sessanta, e che in quanto dichiarata “incongrua” va demolita.
“Non vogliamo grattacieli – dice il sindaco Rosy Guarnieri – L’area del vecchio ospedale deve essere restituita alla dimensione pubblica e appartiene alla zona storica che vorremmo ricostituire come giardino medievale. Abbiamo chiesto al privato di demolire tutta la volumetria non vincolata per ricostruirla, come da suo diritto, in altro sito. Abbiamo comunicato da tempo e in modo chiaro alla proprietà la volontà politica di far trasferire i volumi della parte nuova dell’ex ospedale in altro sito, ottenendone la massima disponibilità, anche se al momento la nuova area non è stata ancora individuata”.
Il Comune ha quindi bocciato la richiesta della Geo Srl di demolire e ricostruire in loco con ampliamento del 35% di fabbricato, invitando la società a presentare uno SUA che “se concordato, potrà concedere una volumetria anche superiore alla percentuale del 35%”, con l’obbligo di spostare i volumi. Secondo l’amministrazione, la ricostruzione in sito così come proposta dal gruppo Nucera altera la fisionomia e l’uniformità dell’intero centro storico depauperandone le caratteristiche di pregio.
Per il primo cittadino Guarnieri le cubature degli anni Sessanta demolite “dovranno essere recuperate come area pubblica e con destinazione al terziario-residenziale-alberghiero”. L’obiettivo, per il sindaco e la giunta, è anche quello di riservare uno spazio per trasferire il comando della polizia municipale.
La minoranza consiliare esprime preoccupazione: “Nulla è stato detto circa il luogo in cui sarà ricostruito l’attuale fabbricato da demolire né circa la percentuale di volume concesso – commenta Mariangelo Vio – Il diniego all’intervento può dar luogo ad un contenzioso molto lungo e molto oneroso, oltre che pericoloso, per l’amministrazione, in più con il rischio di bloccare per anni il futuro economico e urbanistico dell’area. Ad Albenga non vogliamo un caso ex San Paolo, come a Savona, dove un immobile giace fermo e fatiscente per anni”.