Pietra L. Si sono svolti ieri nella parrocchia di San Nicolò a Pietra Ligure i funerali della piccola Stephanie, 25 giorni di vita cosciente e i successivi 11 anni passati nel buio di uno stato vegetativo che la teneva incollata ad un letto.
Era il maggio del 2000 quando la bimba era stata ricoverata in condizioni disperate, prima all’ospedale Santa Corona e poi al Gaslini di Genova con una forte emorragia cerebrale e fratture costali multiple. A ridurla in quello stato la madre, Natasha Cesare, in preda ad un improvviso raptus di rabbia per il quale è stata condannata a 10 anni di reclusione.
Quel giorno Natasha stava cambiando il pannolino alla figlioletta quando improvvisamente le è caduto per terra il cellulare. E’ bastato questo a farle perdere le staffe, al punto da incominciare a strattonare sempre più energicamente la bambina fino a spezzarle il collo e a ridurla in uno stato vegetativo.
A partire da questo momento la piccola è stata affidata ai nonni e ha trascorso anni in un letto, completamente assente dal mondo e da ciò che le accadeva intorno. Fino all’altra sera, quando le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, con il trasferimento al pronto soccorso di Santa Corona e al Gaslini. Ma per la dolce e sfortunata Stephanie non c’era più nulla da fare.
