Albenga. Va avanti l’inchiesta sulla morte di Luca Graziani, il papà di 33 anni albenganese stroncato da una meningite fulminante di forma batterica. Dopo l’esposto presentato dai familiari dell’uomo infatti pubblico ministero Giovanni Battista Ferro ha incaricato un infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova di effettuare una perizia che possa aiutare a stabilire con precisione se sussistano le ragioni di credere che nella morte del paziente ci possano essere responsabilità da parte dei sanitari.
In particolare nel mirino della Procura ci sarebbe un lungo lasso di tempo: dalle 18,30 di martedì scorso, quando arrivò al pronto soccorso dell’ospedale di Albenga, alle 12,30 del giorno dopo, quando venne trasferito al Santa Corona. Sembra infatti che in tutte le ore in cui Graziani è rimasto nel nosocomio albenganese non si stato sottoposto a cure specifiche per la sua patologia. Insomma l’esperto dovrà dire se eventuali ritardi nel formulare la corretta diagnosi e nel prestare cure al paziente possano in qualche modo averlo portato alla morte o se invece la forma di meningite che l’aveva colpito non avrebbe dato comunque scampo al 33enne.
Intanto si attendono anche gli esiti degli ulteriori accertamenti istologici, disposti nel corso dell’autopsia dalla dottoressa Benedicta Astengo, che serviranno per delineare l’esatta tipologia di forma batterica della quale è stato vittima Graziani.