Savona. Una paziente di 67 anni, Rosa Pera Moraglio, nel febbraio 2009, morì il giorno seguente ad un intervento chirurgico. Per quell’episodio, al quale era seguito un esposto della famiglia della donna, questa mattina, in tribunale a Savona, il giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi, ha rinviato a giudizio un medico, Andrea Piccardo, primario del reparto di Chirurgia dell’opedale di Cairo Montenotte dove la paziente fu operata.
Secondo quanto accertato all’epoca del fatto, quando erano state sequestrate le cartelle cliniche e la Procura aveva aperto un fascicolo, la donna, che era pensionata ed abitava a Cairo, morì il giorno successivo ad un’operazione per asportare una cisti al rene. Era stato lo stesso primario del reparto Chirurgia, il dottor Piccardo, a chiedere alla direzione sanitaria dell’Asl l’autorizzazione per far eseguire l’autopsia allo scopo di “appurare le cause della morte”. A quel punto però i familiari, che inizialmente non volevano che fosse eseguito l’esame autoptico, si erano rivolti ad un legale (gli avvocati Amedeo Caratti e Massimo Badella) ed avevano presentato l’esposto ai carabinieri.
Tutto era iniziato il 27 gennaio 2009 quando la paziente si era presentata al Pronto soccorso del nosocomio cairese per “sanguinamenti dal retto e un grave deperimento organico”. Secondo i medici, dagli esami clinici, era emerso che l’emorragia era dovuta ad un eccesso di anticoagulanti che Rosa Pera assumeva da diversi giorni a casa. I sanitari inoltre avevano riscontrato che era presente una cisti al rene sinistro per cui, dopo averne parlato con la paziente, si era deciso di intervenire chirurgicamente. Lunedì 2 febbraio la paziente era stata sottoposta ad una laparoscopia: “Ci siamo trovati di fronte ad una cisti del diametro di 20 centimetri – aveva spiegato il dottor Piccardo – per cui non potendo aspirarla a causa delle dimensioni, abbiamo effettuato quella che nel gergo medico viene definita un’’apertura di servizio’, un taglio”. Dopo l’intervento la pensionata era stata trasferita in reparto dove il decorso post operatorio sembrava trascorrere senza complicazioni. All’alba però la tragedia: il cuore della donna improvvisamente smette di battere e lei passa dal sonno alla morte.
Il processo a carico del primario cairese, che deve rispondere dell’accusa di omicidio colposo, prenderà il via il prossimo 24 giugno: nel corso del dibattimento si cercherà di stabilire se la morte della donna sia una conseguenza dell’intervento chirurgico eseguito dall’equipe dell’ospedale di Cairo. Il dottor Piccardo ha sempre detto di aver agito per il bene della paziente: “Se ritenessi di avere delle responsabilità non avrei certo richiesto l’autopsia”.