Savona. Il Comune di Savona ha fiutato il business della cremazione, tanto che è all’esame di Palazzo Sisto e Ata Spa la progettazione di un nuovo tempio crematorio. La scelta di ridurre in ceneri le proprie spoglie mortali nella città della torretta è aumentata dal 12% del 2000 al 37% del 2008: anche l’amministrazione savonese ha preso in considerazione l’idea di dotare la città di una struttura impiantistica nuova per offrire le soluzioni alternative alla sepoltura. Nell’ottica del potenziamento del servizio, l’amministrazione comunale vorrebbe affidare ad una società mista partecipata da Ata il ruolo attivo di gestione, pur mantenendo la titolarità delle dotazioni infrastrutturali.
Perché realizzare un nuovo crematorio se già esiste a Zinola? La prima ragione è quella dell’adeguamento dei forni all’abbattimento degli inquinanti atmosferici (per quanto può suonare surreale e sinistro), ma ci sono anche altre motivazioni: l’assenza di una sala di commiato in cui si possano officiare i vari riti, la mancanza di un’area attrezzata per l’accoglienza del feretro, la logistica del crematorio che è collocato in una zona poco accessibile del cimitero, la mancanza di adeguate salette d’attesa per i dolenti, il ritardo nella sostituzione delle ceneri che attualmente avviene nella portineria.
Il rinnovato tempio crematorio di Savona – secondo i promotori – potrebbe soddisfare un “bacino d’utenza” allargato: a Imperia non esistono impianti di questo genere, il servizio allestito a Bra risponde alle necessità solo della parte settentrionale di Cuneo mentre il Monregalese troverebbe meglio risposta a Savona, Asti e Alessandria sono altri comprensori scoperti da queste possibilità cimiteriali. La cremazione è un “servizio pubblico a domanda individuale” con apposite tariffe decretate a livello ministeriale, che il Comune può temperare: si parla comunque di oltre 400 euro per l’atto crematorio del cadavere e di oltre 170 euro per la dispersione delle ceneri all’interno del cimitero.
Secondo le crude e funeree proiezioni statistiche, a Savona con un nuovo tempio crematorio si stima la possibilità di 1800 operazioni all’anno, fatto che si tradurrebbe, con l’attuale sistema tariffario, in un’entrata annuale di 638 mila 400 euro. Tutto questo considerando l’introito delle cremazioni per i residenti o deceduti in città (una media di 600 all’anno per 213 euro) e per i non residenti (1200 per 428 euro).