Finale L. Tesori nascosti, forse un po’ troppo. I Verdi finalesi denunciano le mancate promesse della giunta Richeri per ciò che concerne il settore della cultura e del turismo culturale.
“La Giunta di Finale – dice il loro portavoce, Roberto Castellazzi – ha dichiarato di essere riuscita a mantenere per le attività culturali gli stessi impegni di spesa dello scorso anni. Non si è parlato in modo preciso di nuovi interventi. La ‘filosofia Tremonti’ colpisce di fatto tutti i possibili nuovi investimenti in un settore chiave dello sviluppo turistico-culturale nella nostra città. La ‘Sala del Mare’, testimonianza incomparabile di un rapporto secolare tra la comunità locale e mondo mediterraneo, che era ospitata nel vecchio Museo Civico, ora è chiusa nei magazzini”.
“Maestri d’ascia e calafati finalesi hanno tramandato per secoli capacità tecnologiche riconosciute in tutto il genovesato e oltre. Il loro lavoro non può essere dimenticato. L’ultima esposizione temporanea, accolta con grande entusiasmo, avvenne parecchi anni fa. La Giunta precedente decise poi di inserire questa mostra nel suo contesto naturale, la Fortezza di Castelfranco. Ma alle parole non seguirono i fatti. Il materiale della gloriosa marineria finalese rimarrà nascosto ancora per chissà quanto tempo. Tra i preziosi reperti ne citiamo solo alcuni: le antiche bussole, le suggestive polene, i pregiati ex-voto in argento raffiguranti antichi modelli di imbarcazioni, i disegni dei progetti storici dei porti alla Caprazoppa e a Varigotti , modelli lignei del XV secolo, la copia del gruppo ligneo San Pietro che riceve le chiavi del Brilla. Quest’ultima opera ci fa ricordare anche l’ingente patrimonio di arte sacra del Finale nascosto nelle nostre chiese”.
“I finalesi ed i turisti appassionati potrebbero apprezzare questa eredità di opere d’arte se fosse correttamente esposta, possibilmente con didascalie in più lingue – continua Castellazzi – Tanti sostengono come il turismo culturale-ambientale sia elemento trainante di una attività alberghiera capace di funzionare per tutto l’arco dell’anno, quindi motore di una economia in grado di dar lavoro stabile ai nostri giovani. Non ci sembra che alle parole seguano fatti concreti e sia trionfante invece la politica del rinvio”.