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Ferrania, presidio dei lavoratori sotto la Prefettura: “Il rilancio è a rischio”

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Savona. Inizierà questa mattina alle dieci, davanti alla Prefettura di Savona, il presidio organizzato dalle segreterie Filctem – Femca – Uilcem, congiuntamente alla Rsu di Ferrania. I lavoratori dell’azienda hanno deciso di farsi sentire di fronte al persistere dei ritardi nell’aggiornamento dell’accordo di programma che il Ministero si è impegnato ad attuare entro 30 giorni nell’intesa del 17 novembre scorso., rivendicando a tutti i sottoscrittori gli impegni assunti in termine di rilancio industriale di Ferrania e della Valbormida e la risposta occupazionale per i dipendenti. Scopo del presidio è quello di sollecitare, ancora una volta, il Ministero a produrre atti conseguenti in termini concreti.

“Ad oggi – si legge nella nota dei sindacati che spiega le ragioni del presidio – siamo in presenza di ulteriori problemi, derivanti dalle recenti modifiche introdotte dal governo circa i provvedimenti incentivanti nella produzione del fotovoltaico, tali da mettere in discussione l’unico investimento effettuato dall’azionista nell’ottica del rilancio industriale di Ferrania. Le scriventi segreterie sono state informate dall’azienda Ferrania Solis che le modifiche apportate agli incentivi nel settore fotovoltaico, hanno di fatto bloccato i contratti di fornitura in essere preannunciando di aver lavoro fino al 10 di aprile, dopodiché farà ricorso allo strumento di cig per i lavoratori. Siamo quindi di fronte ad una situazione in cui, non solo il rilancio industriale non produce ulteriori sviluppi, per il quale ognuno dei firmatari nei vari accordi si è impegnato, ma pregiudica fin da subito i previsti inserimenti occupazionali dei lavoratori in cigs da FerraniaT a Ferrania Solis. Tale situazione preoccupa fortemente le scriventi segreterie in quanto può mettere in discussione la possibilità di utilizzare i due anni di cigs attivate per i lavoratori di Ferrania Technologies. Questo scenario vanifica tutti gli sforzi fin qui fatti e crea una situazione inaccettabile per tutti i lavoratori, di una prospettiva di assenza di occupazione e di ammortizzatori sociali”.