Liguria. “Non c’é stata alcuna operazione per rallentare i treni e portare a casa dei soldi in più. Lo dimostra il fatto che in Liguria la velocità dei treni è in aumento da alcuni anni”. Il direttore regionale di Trenitalia per la Liguria, Enrico Melloni, ha risposto così alle critiche dei pendolari, delle associazioni degli utenti e del deputato Ermete Realacci su un presunto collegamento tra la lentezza dei treni e sui prezzi più alti del servizio. Le denunce si riferiscono a dati nazionali.
“L’analisi che fanno le associazioni degli utenti – ha affermato Melloni – sono senza fondamento perché sono riferite a dati di 15 anni fa. L’anno zero è invece il 2006 quando è stato cambiato il sistema dei corrispettivi e i pagamenti a Trenitalia si fanno in base ai tempi di percorrenza e non più sul numero di chilometri percorsi”.
In realtà, hanno fatto notare gli stessi utenti, il metodo cosiddetto “a catalogo” è entrato in vigore solo nel 2009: “questo rafforza la nostra tesi – ha detto Melloni – perché la velocità media giornaliera è aumentata. In Liguria siamo passati da una media di 41,97 chilometri orari di velocità commerciale del 2006 a 42,72 chilometri l’ora nel 2010”.
“Bisogna anche tenere conto – ha aggiunto Melloni – che sono iniziati i lavori per il nodo di Genova e non sono ancora finiti quelli per il raddoppio dei binari nel Ponente, dove Rfi investirà complessivamente un miliardo di euro”. La velocità media ligure è però tra le più basse in Italia. La media nazionale, secondo Assoutenti, è di circa 60 chilometri orari.
Secondo Assoutenti: “Ci sono due voci principali per il calcolo dei costi del servizio da addebitare alle Regioni. Il costo per il personale di bordo, che naturalmente viene pagato a tempo, e quelli per la manutenzione, l’usura, l’energia impiegata e altre voci che andrebbero conteggiate invece in termini di spazio percorso. Invece, grazie al nuovo contratto cosiddetto ‘a catalogo’, anche queste voci vengono pagate a tempo. Le Regioni dove i treni vanno più veloci spendono quindi meno di quelle, come la Liguria, dove la lentezza è molto marcata”.