Finale Ligure. Una gru alta trenta metri che, da più di tre anni, campeggia nel cantiere di via Becchignolo, a Finalborgo, senza che il Comune si sia accorto che si è sempre trattato di una struttura completamente priva di autorizzazioni. E’ l’ultimo “mistero” relativo alla vicenda legata ai lavori di demolizione dell’ex conceria di Finalborgo – che verrà trasformata in abitazioni e attività commerciali – lavori che avrebbero causato la frana dello scorso 4 maggio con il temporaneo sgombero di 4 famiglie e la chiusura della via che, ancora oggi, costringe gli abitanti della zona a percorrere una strada alternativa e decisamente più scomoda per raggiungere le proprie abitazioni.
Un’anomalia che ieri sera, nel corso del consiglio comunale di Finale Ligure, ha fatto rizzare i capelli a molti consiglieri di minoranza (tra cui Matteo Piccardi che ha chiesto delucidazioni sulla vicenda) e ha lasciato sbigottiti i residenti di via Becchignolo. Questi ultimi non solo hanno sopportato per quasi tre anni i disagi legati alla presenza di un cantiere che, di fatto, è rimasto fermo e abbandonato a se stesso, ma, nel maggio scorso, hanno visto letteralmente crollare la terra sotto i piedi per poi scoprire che quel cantiere, che tanti problemi ha creato, non sarebbe stato dotato nemmeno delle necessarie autorizzazioni per operare (ad esempio, si è scoperto che non sarebbe mai stato pagato il suolo pubblico, oltre all’ultima novità della gru “abusiva” ignorata dall’amministrazione comunale).
“Nel consiglio di ieri sera è emerso che per quasi tre anni il Comune non si è accorto che la gru installata dall’impresa e alta oltre 30 metri non era autorizzata – dicono i cittadini – E il bello è che il Comune non si sarebbe nemmeno accorto della sua esistenza: vergognoso. Anche perché falso: infatti quando la ditta ha installato la gru c’erano tanto di vigili e progettista che, guarda caso, è anche consigliere di maggioranza, quindi è impossibile che non sapessero di quel mezzo che, poi, si vede pure dal mare. Inoltre, non si sarebbero nemmeno accorti del mancato pagamento dei ponteggi, mentre noi avremmo dunque subito anni di ‘inconvenienti’ per un cantiere che non sarebbe dovuto esistere e che, visto lo stato di abbandono in cui è stato per lungo tempo, ha causato la frana di nove mesi fa. Assurdo”.
“Oggi pare che si riunisca la Commissione Paesaggio per approvare la variante al progetto che, però, a nostro parere non è conforme al Puc – dicono alcuni residenti – Non è infatti possibile approvarla con la procedura agevolata e questo perchè comporterebbe l’esistenza di un progetto sì nuovo, ma in grado di mantenere la stessa volumetria e la stessa sagoma del precedente: così non è. I tempi, dunque, si allungano”.