Politica

Certificati online, sindacato medici contro Inps e Asl: “Diffidiamo dall’assumere provvedimenti punitivi”

medici ospedale

Savona. Dura presa di posizione della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale nei confronti della certificazione online della malattia, anche nel Savonese. Di fronte al no del ministro Brunetta alla richiesta di rinviare le sanzioni per il mancato utilizzo dei certificati telematici, diventati obbligatori, la FIMMG di Savona prende posizione ufficiale, dopo una riunione di consiglio.

“Prendiamo atto dell’inerzia dimostrata dalla Regione, disinteressandosi totalmente della problematica, senza preoccuparsi di fornire ai medici quei supporti tecnici di collegamento che avrebbero potuto favorire l’operatività degli stessi, eliminando disagi ai cittadini velocizzando e snellendo il servizio” osserva il segretario provinciale del sindacato, Giuseppe Torelli.

“Quindi – prosegue – contestiamo all’Inps di non essersi tempestivamente e attivamente attrezzata per agevolare la via telematica, lasciando i medici spesso a combattere come Don Chichotte contro i mulini a vento: call center non operativi o irragiungibili, collegamenti online spesso interrotti o imposibili”.

La FIMMG savonese, rispecchiando la linea nazionale della sigla, critica aspramente il no del ministro Brunetta ad una proroga del periodo sperimentale. Il mancato funzionamento dei server Inps è stato anche segnalato alle Prefetture.

La FIMMG di Savona, inoltre, riserva una stoccata severa all’azienda sanitaria: “Diffidiamo l’Asl 2 dall’assumere qualunque provvedimento punitivo nei riguardi di colleghi che, per qualunque motivo, non siano in grado di trasmettere correttamente il certificato on-line e usino la via cartacea”.

“La misura è colma – osserva il dottor Torelli – Essendoci visti ignorati nelle nostre richieste e suggerimenti sia dal Governo che dalla Regione e dall’Inps e avendo verificato quanto poco si venga considerati e quanto poco si valorizzi la nostra collabolazione nel cercare di migliorare e sostenere un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti, comunichiamo che ritorneremo a collaborare solo quando ci sentiremo restituire quella dignità e quella considerazione che ogni giorno si cerca di sottrarci. Non si può più offrire disponibilità e ricever schiaffi. Sui tempi e modi decideremo in seguito”.