Nell’Osservatorio parlamentare per il Turismo “registriamo sempre più forte il malcontento degli operatori dell’industria del turismo preoccupati dall’estensione a tutto il territorio nazionale della tassa di soggiorno già operativa a Roma dal primo dell’anno”. A sostenerlo è Pierluigi Mantini, presidente dell’Osservatorio, secondo il quale, “nell’ultima bozza del decreto sul federalismo fiscale municipale, in discussione nella bicamerale sul federalismo, la tassa di soggiorno è stata statalizzata dando a tutti i comuni italiani la possibilità di introdurre un’imposta per ogni pernottamento nelle strutture ricettive, che va da 50 centesimi a 5 euro a seconda delle stelle dell’hotel”.
L’Osservatorio parlamentare per il Turismo, pur nell’ambito di una posizione di neutralità, non può non rivolgere un appello al governo affinché – spiega Mantini – corregga la norma della tassa di soggiorno tenendo conto dei rilievi che provengono dall’industria del turismo che, se strategicamente valorizzata, ha le potenzialità per costituire una concreta leva di rilancio dell’economia, dell’occupazione e dell’immagine dell’Italia.