Cronaca

Coprì la fuga di un latitante che lo aveva liberato degli usurai: condannato a 3 mesi

Savona Tribunale

Savona. Tre mesi e dieci giorni di reclusione. E’ questa la condanna inflitta questa mattina, in Tribunale a Savona, ad un imprenditore di Latina, F.A., 33 anni, che doveva rispondere dell’accusa di favoreggiamento personale, appropriazione indebita e falsità materiale. L’episodio contestato risale al febbraio 2006: l’imputato era stato “pizzicato” a bordo di un traghetto della Corsica Ferries in compagnia di un latitante, N.M. (ora deceduto), che era stato colpito un mese prima da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I due erano partiti da Bastia e sarebbero passati da Savona per poi raggiungere un luogo sicuro in Italia. Secondo l’accusa l’imputato doveva dei favori al latitante perché quest’ultimo l’aveva aiutato ad uscire da un giro di usurai (sembra che l’azienda di F.A. fosse in crisi e che lui abbia chiesto dei prestiti finendo per essere ricattato dai creditori). Per rendere il favore a N.M., sempre secondo il quadro accusatorio, il 33enne avrebbe trattenuto la carta d’identità di un suo dipendente (che gliela aveva consegnata per completare una pratica d’iscrizione alla cassa edile) e l’avrebbe “taroccata” mettendoci la foto del latitante. Questo allo scopo di riuscire a passare indenne eventuali controlli. Un piano che però era stato smascherato dalle forze dell’ordine e gli è costato un rinvio a giudizio.

Stamattina in aula il giudice ha deciso di condannarlo per il favoreggiamento e per l’appropriazione indebita ma l’ha assolto dall’accusa di falsità materiale (l’aver apposto un timbro falso sul documento sotratto al dipendente).