Il 2011 delle carceri italiane, per la Uil Pa penitenziari, si apre esattamente come si è chiuso il 2010: in questi primi giorni, ricorda il sindacato, ci sono state già tre morti per cause naturali a Lecce, Frosinone e Livorno (probabilmente correlate allo stato detentivo), un suicidio all’Opg di Aversa il 4 gennaio e diversi momenti di violenza con la rissa di Porto Azzurro a fare da capofila.
La Uil Pa penitenziari spiega come la presenza di 22.643 detenuti in più rispetto alla capienza massima, rilevata al 31 dicembre scorso, sia la fotografia più nitida dell’universo carcere e dell’anno scorso contraddistinto da proteste, morte e violenza. Numeri che, dice il segretario generale Eugenio Sarno, “nella loro spietata freddezza possono valere più di qualsiasi commento. E’ necessario adoperarsi perche’ si affermi una coscienza sociale rispetto al dramma penitenziario che, in tutta evidenza, non trova sufficiente attenzione da parte della quasi totalità del ceto politico, sempre piu’ insensibile e distante verso una delle più drammatiche questioni sociali del Paese”.