Albenga. Arriveranno in settimana i risultati delle controanalisi che decideranno la sorte dell’allevamento albenganese nel quale è stata rilevata la “scrapie”, il morbo dell’encefalopatia spongiforme. La malattia, conosciuta sin dall’antichità, non ha a che vedere con la mucca pazza (ne viene studiato biologicamente il ceppo solo per alcune analogie) e soprattutto non è trasmissibile all’uomo, ma rimane circoscritta ai capi di bestiame.
L’allevatore Aldo Lo Manto è preoccupato per la sorte della sua attività, attualmente bloccata con gli animali in isolamento ed il divieto di commercializzazione di latticini. Dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma, infatti, potrebbe arrivare la conferma di quanto già verificato dall’Istituto Zooprofilattico di Torino.
Si attendono per fine settimana gli esiti degli esami di laboratorio. Se si trattasse di scrapie atipica, si procederebbe all’abbattimento complessivo di 200 capre e selettivo di 1140 pecore. Ipotesi più pesante, invece, se fosse confermata la scapie classica, con la soppressione generale del bestiame.
